Con il minaccioso proposito di rispedire in Africa 600.000 immigrati irregolari provenienti da quel Continente in caso di vittoria alle elezioni del 4 marzo ieri B. ha messo a rumore le cronache di mezzo mondo.

 

I manichei italiani si sono subito divisi tra favorevoli e contrari, come sempre succede.

 

Se oggi fossi io a Palazzo Chigi o al Viminale cosa farei?” mi sono chiesto, da uomo di destra, ma della destra cristiana e sociale.

 

Mi hanno colpito le testimonianze di immigrati a Macerata intervistati dai TG quando dicono di combattere su due fronti, i preconcetti degli italiani nei confronti dei profughi e la delinquenza infiltrata e radicata tra le proprie file.

 

Su questo secondo fronte anticrimine la destra “liberal” ci aveva messo una pezza il 30 agosto 2008 a margine del Trattato di amicizia e cooperazione tra Italia e Libia quando B. chiudeva con Gheddafi lo storico contenzioso economico tra i due Stati risalente alle vicende coloniali tra il 1911 e il 1947.

 

Ma poi quando due anni dopo B. aveva fatto il Badoglio della situazione voltando la gabbana e spedendo Frattini all’ONU ad appoggiare la sciagurata politica bombardiera di Obama e Sarkozy e poi mandando in Libia la fureria militare d’appoggio, la pezza si è strappata e i risultati li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, l’altro ieri a Macerata.

 

Ricordo che in quegli anni la destra “social” proponeva la soluzione giusta per arginare l’immigrazione, cioè aiutare le persone in Africa, ma è stata irrisa in nome dei sacri e pelosi principi umanitari e democratici dietro ai quali si stava organizzando il business delle coop e della mafia.

 

Adesso dopo aver contribuito ad aprire la stalla B. quantifica in 600.000 i buoi che ne sono usciti e crede di cavalcare l’onda di destra acciuffandoli e rispedendoli in Africa.

 

Idea quanto meno bizzarra viste le dimensioni che l’immigrazione irregolare è venuta ad assumere negli anni in Italia.

 

Rispetto ad esse gli apparati statali di intercettazione, identificazione e di logistica concertata con gli Stati africani di provenienza e di rimpatrio appaiono assolutamente inadeguati.

 

Ecco allora che io in caso di vittoria del centro destra proporrei questa volta una pezza “social” alla situazione copiando quello che in Libia aveva fatto Mussolini arruolando e mettendo la divisa agli ascari.

 

Istituirei cioè un organico “extra ordinem” della polizia di Stato riservato ad agenti con doppia cittadinanza, italiana, acquisita all’atto dell’assunzione in ruolo, e dello Stato africano di nascita, in numero proporzionale alla percentuale statistica stimata di presenza in Italia di ciascuna nazionalità, con il compito di prevenire, accertare e reprimere i fenomeni criminali collettivi ed organizzati come lo spaccio, la prostituzione e il caporalato.

 

Una specie di interpol e di intelligence etnica come supporto tecnico alla Magistratura italiana e alle dirette dipendenze del Viminale e della Farnesina.

 

Sono sicuro che un’idea del genere se portata in Parlamento sarebbe bollata di nazismo nel ricordo dei “kapò” dei lager e, appunto, degli ascari fascisti, e sono ancor più sicuro che i primi a urlare allo scandalo sarebbe la sinistra, un po’ per via del business delle coop che verrebbe una buona volta contrastato e un po’ perché assomiglia al medico che ha bisogno della malattia perché è lei che lo fa campare.