Fare di ogni erba un fascio no, anche per non essere bloccati dall’algoritmo per apologia soltanto per aver pigiato per sbaglio il tasto “Maiusc.

 

Però se uno ha tempo, ha voglia e ha un minimo di QI, l’apologia di un caso singolo preso tra migliaia di altri è permessa, anche quando si tratta di rendere merito a un virus, perché almeno potremo capire fino in fondo in che mani siamo finiti.  

 

In Puglia fino alle ore 16 di lunedì scorso 24 febbraio 2020 il virus non aveva ancora varcato i confini della Regione e Giuseppi a Roma e Emiliano a Bari (dove il Presidente è anche assessore alla sanità), ne rivendicavano il merito perché il giorno prima era entrato in vigore il Decreto-legge 23 febbraio 2020 n. 6 contenente “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” e il presidente PD della Puglia (che è anche assessore alla sanità) lo stava applicando alla lettera.

 

Poi a quell’ora è atterrato a Brindisi un volo EasyJet e dalla scaletta dell’aereo in arrivo da Milano Malpensa è sceso il virus proveniente da Codogno, Comune che il giorno prima era stato dichiarato “zona rossa” proprio con quel Decreto-legge.

 

Chiaramente il virus era evaso dalla quarantena del territorio, però lui spiegherà su Facebook di essere stato autorizzato a lasciare Codogno dai numeri verdi 112 e 1500 attivati da Giuseppi per dare istruzioni applicative del suo Decreto-legge e lo spiegherà testualmente con queste parole: “Mi hanno detto di partire perché non sono stato a contatto con le persone malate”.

 

In effetti nella struttura dove la Mamma malata era ricoverata non lo avevano fatto entrare e non aveva potuto farle visita, però lui da quattro giorni gironzolava per la zona, a Lodi e a Caselle Lurani, arrivato mercoledì 19 febbraio 2020 col volo Ryanair delle 14,55 da Brindisi.  

 

A questo punto la colpa di Giuseppi si estende alla Lamorgese perché è lei che doveva mettere a disposizione del Commissario Straordinario Borrelli le risorse umane e la rete di informazioni e le direttive a presidio del territorio “ingabbiato” e in particolare di tutti i varchi che potevano permettere al virus di evadere da terra, dal mare e dal cielo.

 

E il virus, sempre su Facebook spiegherà come la Lamorgese lo ha accolto a Milano Malpensa proveniente da Codogno: “Nessun blocco, nessuna strada chiusa, nessun controllo all’aeroporto”, come se un detenuto dicesse che il secondino gli ha steso il red carpet al suo passaggio mentre evadeva dal carcere.

 

A questo punto la colpa di Giuseppi e della Lamorgese si estende a Emiliano (che in Puglia è anche assessore alla sanità) perché è lui che dalle ore 0 di lunedì scorso 24 febbraio 2020 con una Ordinanza urgente avrebbe dovuto impartire le norme attuative sull’accoglienza attraverso i varchi di terra, di mare e di cielo dai quali il virus poteva arrivare in Puglia, e invece si è limitato a pubblicare i soliti generici, vaghi e scontati suggerimenti di profilassi igienica e ad attivare il numero verde 800- 713931 aperto tutti i giorni dalle 8 alle 22 soltanto a partire dalle ore 18 di mercoledì 26 febbraio 2020.

 

E il virus sempre su Facebook spiegherà di essere stato “accolto” all’uscita dall’aeroporto di Brindisi dal fratello che lo ha accompagnato a casa sua, che si trova in un Comune della provincia di Taranto, Comune al quale il virus si era rivolto poco prima per avere i numeri di telefono dell’ASL per costituirsi all’aeroporto in base all’articolo 2 del Decreto Ministeriale attuativo 23 febbraio 2020  e si era sentito rispondere che gli unici numeri erano "quelli nazionali indicati dal ministero".

 

Quanto alla Regione a trazione PD, voleva il caso che il medico della mutua della cognata del virus fosse l’ex Sindaco e ora consigliere regionale eletto nel 2015 in una delle liste civiche a sostegno di Emiliano (che è anche assessore alla sanità)  e che lo stimato dottor “Peppo” già domenica 23 febbraio 2020 per integrare le parole al vento del suo Presidente avesse dato con una mail alla sua assistita precise indicazioni alle quali il cognato in arrivo da Codogno avrebbe dovuto uniformarsi e che lei gli aveva “girato” prima ancora che partisse da Milano.

 

A questo punto il virus dimostra in pratica e con i fatti di amare e di voler proteggere la Puglia molto più del suo Presidente Emiliano (che è anche assessore alla sanità) perché appena entrato in casa ha preso la decisione, in via precauzionale”, scrive sul social, di “mettermi in quarantena" autogestita e fiduciaria, e sempre con sue parole su Facebook, “non mi sono più mosso. Durante la notte ho sentito i brividi, ho controllato la febbre e ho informato subito il dottor [“Peppo”], il quale ha avviato immediatamente le procedure".

 

E’ a questo “virus” evaso a sua insaputa dalla quarantena di Codogno per Giuseppi, entrato per caso in clandestinità a Milano Malpensa per Lamorgese e latitante involontario per Emiliano, che la Puglia deve dire “Grazie!”.

 

Grazie! perché all’alba di martedì 25 febbraio 2020 l’evaso-clandestino-latitante che per colpa di Giuseppi, di Lamorgese e di Emiliano ha impestato mezzo mondo, ha deciso di costituirsi obbedendo puntualmente all’ordine: “Arrendetevi! Costituitevi! Siete circondati!” nel rispetto del Decreto Ministeriale 23 febbraio 2020 con il quale i Giuseppi e Speranza chiudevano la stalla con queste parole dell’articolo 2: “Gli individui che dal 1° febbraio 2020 sono transitati ed hanno sostato nei comuni di cui all’allegato 1 del presente decreto [tra cui Codogno] sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell’adozione, da parte dell’Autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria sotto sorveglianza attiva.”

 

Così il virus ha chiamato il 118, è salito con le sue gambe su un'ambulanza diretta al Reparto di Malattie Infettive dell'ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto ed è stato ricoverato in una stanza a pressione negativa.

 

In serata dal Policlinico di Bari e il giorno dopo in seconda istanza dall’Istituto Superiore di Sanità arriverà la conferma del riconoscimento del virus suo, di sua moglie, di suo fratello e di compagnia bella, tutti immediatamente sottoposti a permanenza domiciliare.

 

Sono queste le cose che rendono doverosa l’apologia del virus entrato nel corpo di un bravo figlio della Puglia, un cittadino che ha rispettato la legge anche quando era a scoppio ritardato, che ha cercato i guardiani della legge anche quando non c’erano e che ha agito anche quando gli altri rimanevano inerti ad aspettare.

 

Onore a lui e disonore agli altri!