A volte mi sento un indovino, altre volte il presagio proviene dal lato B della mia personalità, quando sento che nella vita arriva la tempesta “e piggialu in t’u cù a l’è in lampu” come dicono a Genova.

Ecco il caso del MES, per esempio, sul quale in Italia si vota tra due giorni in Parlamento e “incidenter tantum” ecco anche il mio profetico riferimento a uno “sporco virus mediatico” nell’inconsapevole attesa di quello cinese di tre settimane dopo.

Ma la mia profezia su Facebook è diversa, amici miei, molto diversa perché riguarda le ragioni della Merkel che nessuno cita mai e il “vù cumprà” di “Giggino ‘ o Statista” pronto a venderle Grillo e i suoi Discepoli.

Ecco il post di un anno fa ad oggi 7 dicembre 2020.

Accadde oggi 7 dicembre 2019

1 anno fa

 

Fino a ieri sciami di squali con in testa una sardina non sono riusciti a divorarci e oggi   uno sciame di sardine pilotato da uno squalo sta per farcela.  

La situazione dell’Italia in Europa è questa, piaccia o non piaccia, tradotta in chiave zoologica con una metafora convertibile in pecore e leoni, in oche e aquile o a scelta in ogni altra coppia antagonista, con buona pace di Francia e Spagna, Grandi Potenze decadute che non si rassegnano.

E guardatevi bene dal pensare che abbia preferito le sardine perché in Italia vanno di moda.

La ragione è un’altra, è che invidio la loro libertà anche se è gregaria, convinto in questo dallo scienziato della Research School of Psychology australiana secondo il quale “Solo l'ignoranza ci dona la vera libertà”.

Ma le invidio soprattutto per la loro felicità, quella di chi è cornuto e contento ma preferisce ignorarlo perché, come insegna il Leopardi, “La felicità consiste nell'ignoranza del vero.”

In poche parole, per vivere liberi e felici bisogna nuotare nel presente, ignorando sia il passato e sia il futuro, appunto come fanno le sardine. 

Così ieri mi è toccato invidiare la felicità di “Giggino ‘o Statista” sentendolo dire sul MES: “Da Salvini sporca campagna mediatica” perché in quel momento mi sono accorto di ascoltare la voce di una sardina dentro uno sciame di altre 26 pilotato da uno squalo tedesco.

La verità è che a rendermi infelice riaffiora nella mia memoria un ricordo nitido, quello di Karlsruhe, città renana del Baden-Württemberg sede della Corte Costituzionale Federale Tedesca (Bundesverfassungsgericht).

I tedeschi la chiamano la “Città del diritto”, il loro diritto, non quello delle altre 26 sardine.

Così ignorando questa “petite difference” ieri ho sentito “Giggino ‘o Statista” annunciare al mondo con tono minaccioso che: “Sarà il M5S a decidere se e come passa” il MES, mentre in quel momento la Merkel col suo “navigator” Giuseppi stava pilotando l’Italia verso una scatoletta sott’olio dove sull’uscio lo aspettavano ansiose le altre 25 sardine dello sciame. 

Il fatto è che Salvini nella sua precedente vita politica quando era europarlamentare a Strasburgo col suo “sporco virus mediatico” deve aver infettato gli otto giudici tedeschi della Corte di Karlsruhe, perché le cose che lui adesso dice nella sua “sporca campagna mediatica” le ha solennemente sentenziate la loro Corte fin dai tempi del precedente Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (FESF) cessato a metà 2013 e rimasto attivo solo con la Grecia.

Karlsruhe, aggiungo, mi ricorda pure mia Nonna Rosa quando rimproverava i suoi figli dicendo che “Questa casa non è un albergo!” perchè qualche anno dopo col Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) l’Italia del Monte dei Paschi e di Banca Etruria & Co se lo è sentito dire dalla Merkel e dal suo sciame di sardine con “opera pia” invece di albergo e perché per loro la solidarietà non significava “beneficienza”.

Purtroppo per l’Italia “Giggino ‘o Statista” è debole non soltanto in geografia con Matera in Puglia e in sintassi con spericolati gerundi ma soprattutto latita in storia moderna, altrimenti non ignorerebbe che in Europa il sovranismo praticato abita in Germania e quello solo declamato in Italia e ne trarrebbe le debite conclusioni.

Mi spiego: intanto sul MES la Germania è dal 13 settembre 2012 che ha una legge federale (“Gesetz zur finanziellen Beteiligung am Europäischen Stabilitätsmechanismus”) che modificherà il 29 novembre 2014, l’Italia anche lei ne ha una, ma è quella del “menga” la cui rima mi riporta alla goliardia torinese.

La “Gesetz” in questione si direbbe scritta sotto dettatura di Salvini tanti sono i paletti giuridici e i compromessi politici che prevede, imposti i primi dalla Corte di Karlsruhe e i secondi dall’opposizione alla quale il neoliberismo della Merkel ha dovuto cedere per ottenere, ultima tra i 28 Stati, l’OK parlamentare alla ratifica del MES che era subordinato alla maggioranza qualificata delle assemblee plenarie del Bundestag e del Bundesrat.

Siamo lontani anni luce da quel 1971 quando la Corte tedesca riconosceva ancora quello comunitario come ordinamento giuridico autonomo, indipendente e sovrano, dotato di giurisdizione propria, quella della Corte di Lussemburgo.

Poi qualche anno dopo a Karlsruhe si è ricordata della Grundgesetzt, la legge fondamentale e soprattutto dei diritti inalienabili che garantisce, un po’ come per noi la Costituzione. 

Così a Maastricht sono arrivati i primi puntini sulle “i” chiarendo che l’UE non è più per la Germania uno Stato Federale e neppure una Confederazione di Stati ma una semplice “Unione contrattuale di Stati sovrani” (Staatenverbund) con quel che ne consegue, cioè che la materia del MES è di competenza del Bundestag, esercitata in base alla legge tedesca e con la Corte federale a controllare il rispetto dei diritti sovrani inalienabili della Germania.

Poi nel 2009 è arrivata Lisbona con i tedeschi a rivendicare la loro “identità costituzionale intangibile” in nome della quale c’è di tutto e di più, dal tetto massimo di sottoscrizione (190 miliardi) al veto alla licenza bancaria del MES, e via dicendo.

Perché cito a memoria e a braccio queste cose?

Semplice, perché “Giggino ‘o Statista” non si accontenta più di elevare al rango costituzionale la piattaforma Rousseau, arbitra dello scioglimento delle Camere, ma adesso vuole colmare il vuoto legislativo nazionale e supplire alla latitanza della Consulta e all’insaputa del Colle con un emendamento: “Sarà il M5S a decidere se e come passa”.

I tedeschi hanno una legge e una Corte che autorizza e vigila, noi abbiamo “Giggino

Perché ogni popolo ha i governanti che si merita.

Tutto qui.