La pochade rossogialla dopo soli 109 giorni di luna di miele per dare un senso alla convivenza è già diventata un gioco erotico da YouPorn nel quale i protagonisti del menage à trois indossano il kit sadomaso.

Da guardone li spiavo un anno fa ad oggi 23 dicembre 2020 su Facebook.

“Accadde oggi, 23 dicembre 2019, 1 anno fa: Bruno Giri sta guardando il film “Gli Invisibili”.

L’altro giorno Giuseppi rossogiallo non sapeva più che pesci prendere, e quindi neppure le sardine e il loro VI° Comandamento: “Abrogherai il decreto sicurezza”, che significa permesso di soggiorno per 500.000 immigrati irregolari, categoria di clandestini soprannominati in Francia “sans papier” e da noi “invisibili”.

Giuseppi aveva già stoppato l’abrogazione quando era gialloverde e nell’incubatore bolognese si attendeva ancora, all’epoca, la schiusa delle uova di sardina e al Senato d’accordo con “Giggino ‘o Statista” si trattava di bocciare un emendamento PD al decreto sicurezza.

La differenza è che questa volta da rossogiallo i medesimi firmatari PD di quello precedente avevano infilato l’emendamento nella legge di bilancio 2020 e che la bocciatura avveniva al Senato sulla fiducia e con l’accordo di tutti, PD compreso.

Però l’autogol del selfie a Narni ha insegnato molte cose a Giuseppi, prima tra tutte la saggezza di Razzi in materia di political survival racchiusa nella famosa massima e così ha fatto il pesce in barile e ha lasciato che la barca andasse dove la portava il vento della discordia.

E che discordia!

Il 12 dicembre scorso nel cinquantenario della strage di piazza Fontana il raduno delle sardine si è svolto al grido di battaglia “Basta istigare all’odio e alla lotta tra poveri!”, dove il seminatore d’odio era Salvini e la zizzania tra i poveri la seminava “Giggino ‘o Statista”.

E fin qui ci poteva stare, ma nei dieci giorni successivi le cose sono precipitate e adesso il vento soffia da tutti i punti cardinali e sulle piazze rossogialle extra-parlamentari piene di sardine si è abbattuta “Noreaster”, la tempesta perfetta.

A Roma sabato scorso 14 dicembre il manometro di piazza San Giovanni segna “max pressure”, il pieno di sardine, e al loro cospetto il PD ufficiale giura di rispettarne i sei Comandamenti, il sesto dei quali però non è retroattivo e di conseguenza sulla conferma del decreto sicurezza non si torna indietro. 

La pressione del vento contrario non tarda a farsi sentire e due giorni dopo Mimmo Lucano, il loquace ex sindaco di Riace, la Patria degli “invisibili”, nel rivendicare la paternità di un’idea che “era una risorsa per l'intera sinistra italiana” perché “ribaltava il paradigma secondo cui gli immigrati erano criminali”, dichiara al Manifesto che è stato “l'ex ministro Marco Minniti ad aver rovinato Riace, e purtroppo era quel che allora pensava il Pd nazionale”, e che oggi continua a pensare.

Le traversie del PD ufficiale sui quadranti della sinistra iniziano da qui, ma poi la sfiga soffia sempre più forte e l’anemometro impazzisce con la retata di Gratteri che riguarda 416 indagati, 260 arrestati, 70 ai domiciliari e 4 divieti di dimora  e che descrive in 250 pagine la colonna infame dei colletti bianchi, dei grembiulini rossi e dei doppi petti, toghe e divise al di sopra di ogni sospetto che certamente non avranno commesso reati però hanno certamente avuto a che fare con la ‘ndrangheta.

 Per esempio col traffico di influenze a favore del PD come nel caso di un alto esponente calabrese.

Poi ci si è messa la scomunica in Calabria del presidente uscente Oliverio del PD coinvolto nell’inchiesta “Lande desolate” con l’accusa di corruzione e, ciliegina sulla torta, la lotta tra SPRAR comunali e CAS e CARA prefettizi che non è tra poveri, come pensavano le sardine, ma sui poveri, da spremere.

Quello degli “invisibili” che per Salvini è un problema di ordine pubblico, per “Giggino ‘o Statista” è un problema finanziario (500.000 x € 7.000=€ 3.500.000.000 necessari per rimpatri a fronte dello stanziamento di soli € 1.500.000.000) e per le sardine è un problema sociale adesso diventa per il PD ufficiale sempre più un problema di galleggiamento tra le mine di “Giggino ‘o Statista”, i siluri di Renzi e gli attacchi dal Cielo di don Biancalani da Pistoia e di don Bernardi dalla Prenestina, portaerei di Bergoglio.

Giuseppi ormai ha messo in soffitta il Digesto e le Pandette e li ha sostituiti con la Collana Mondadori della sua nuova Musa, Antonio Razzi, “Te lo dico da Nobel”, “Un Senatore possibile”, “Le mie mani pulite” e quindi si fa i cazzi suoi e si gode sul “YouPorn” della politica lo spettacolo del trenino sadomaso con indagati PD che rispondono al Nazareno che prende le distanze da loro con l’invettiva: ”Insomma siamo diventati più populisti, giustizialisti e manettari dei 5 stelle!” mentre “Giggino ‘o Populista” gli tira scudisciate sulle natiche con la prescrizione, “Giggino ‘o Giustizialista” mette sotto inchiesta la Fondazione Open e le manette di “Giggino ‘o Manettaro” fanno parte del kit del masochista anche in politica.