C’è una staffetta tra i grillini e il Patrono di Bussana Nuova (di quella Vecchia nun gliene po’ fregà de meno a tutti).
Infatti il “bastone del testimone” mediatico in questi giorni passa dalle mani dei grillini che lo hanno usato nelle elezioni politiche 2018 alle mani del Patrono che lo sbandiererà in quelle amministrative 2019.
Qualche giorno fa il Patrono ha accompagnato il sindaco in Provincia a consultare l’oracolo di Delfo sul mostro che semina morte e distruzione nelle contrade di Collette Ozotto, l’orrendo Lottosei.
La profezia, a suo dire, oscilla tra i sette mesi e l’anno, dopo di che la bestia immonda dovrebbe morire lasciando un vuoto che è identico a quello che ha preceduto il suo arrivo.
Me c’è vuoto e vuoto, quello che ha preceduto l’arrivo del Lottosei per il Patrono era accettabile, anche se era più caro perché i rifiuti venivano smaltiti a Vado in una discarica amica, mentre l’intervallo che dovrebbe aprirsi alla morte del mostro (ma non è certo che succeda) anche se sarebbe meno costoso, i sanremesi non se lo possono permettere perché li condannerebbe alla miseria, alla fame e alla carestia.
La discesa in campo del Patrono ha mandato in visibilio le pecore da tastiera che hanno esultato su FB lanciando al cielo belati di giubilo.
Loro ignorano che l’impianto finale di trattamento recupero e valorizzazione dei RSU della provincia di Imperia in località Colli di Taggia meglio noto come il mostro numero due “Biodigestore” è da tempo sotto trattamento intensivo in regione a Genova.
L’istruttoria interna del procedimento di VIA regionale è ormai conclusa, mi pare fin dall’autunno dell’anno scorso, e da quel momento il RUP Solari ha avviato la fase pubblica della valutazione di impatto ambientale dell’impianto con tanto di questionari per la consultazione preliminare degli SCA, acronimo di Soggetti con Competenze Ambientali.
Due clessidre a confronto, quella di Lottosei e quella di Biodigestore: quando l’ultimo granello di sabbia della prima clessidra sarà caduto dovrebbe cadere il primo granello di sabbia della seconda clessidra.
Dovrebbe.
A questo condizionale il Patrono si è aggrappato, e lasciando i grillini a cimentarsi con i congiuntivi, alla testa del suo devoto gregge, come Pietro l’Eremita il populista medievale col saio, ha lanciato la Crociata dei poveri contro Lottosette, peccaminoso prodotto abortivo di Lottosei al grido “Civitas Sancti Romuli vult!”.
Non potendo, chiaramente, scatenare il sacro furore dei crociati sui temi ambientali, ormai bruciati dai grillini dopo l’archiviazione dell’ultima inchiesta, il Patrono cerca adesso di farlo puntando sull’aristotelico e galileiano “horror vacui” della Natura che, secondo loro, “abhorret a vacuo”, non ammette vuoti.
Gli infedeli da combattere, invece, la pensano esattamente all’opposto, vanno dietro a Pitagora e a Otto von Guericke, l’inventore della pompa pneumatica e precursore dei sacchetti domestici sottovuoto spinto.
Ho cercato di aprire gli occhi ai crociati prima che si imbarcassero in questa surreale avventura ma non c’è stato verso, le pecore da tastiera si sono messe a ruggire e mi hanno trattato, esattamente come B., da rincoglionito perso.
A loro dedico quindi una semplice riflessione.
L’Osservatorio regionale dei rifiuti riceve annualmente dai 69 Comuni della provincia una Dichiarazione fiscale asseverata sul trattamento differenziato dei rifiuti prodotti nel loro territorio e quantificati a peso.
I Comuni dell’Imperiese viaggiano, occhio e croce, sulle 130 mila tonnellate all’anno e ne riciclano sul 60 %, per cui, sempre facendo il conto della serva, tra le fauci del Lottosei ne dovrebbero arrivare sulle 52.000 malcontate, e quindi qualcosa come 83.200 metri cubi calcolati in base al peso specifico dei rifiuti indifferenziati non compattati.
La discarica ha 280.000 metri cubi di capienza teorica, ma la compattazione e la fermentazione aerobica riducono il volume di circa un terzo sicchè quella reale viaggia sui 370.000 metri cubi effettivi.
Dunque la durata anagrafica, fisica e tecnica dell’impianto è di cinque anni prima della sua saturazione indispensabile per poter immediatamente passare alla posa finale del capping con inerbimento e piantumazione.
Dopo di che, all’alba del 2022 se il mostro numero due “Biodigestore” non è ancora arrivato, ecco affacciarsi all’orizzonte il mostro numero tre, il famelico “Lottosette” dal quale il Patrono dovrà difendere Bussana.
La mia è una semplice riflessione, ovviamnte sotto condizione perché bisogna sempre fare i conti con la scemocrazia, neologismo che vale indifferentemente per democrazia e per burocrazia, contro la quale qualsiasi crociata sarebbe persa in partenza.