Sabato scorso 22 febbraio 2020 ore 20,50 l’algoritmo irlandese ha bloccato per una settimana e quindi fino a oggi sabato 29 febbraio 2020 ore 20,50 le mie funzioni di dialogo con i Gruppi di appartenenza, tutti orientati al centrodestra italiano.

 

La motivazione, I presume, consiste nella annotazione “waffa” sull’immagine del post pubblicato dallo staff di Crimi, responsabile nazionale del M5S, che notificava a un consigliere regionale pugliese la sua esclusione dalla lista dei candidati per il prossimo quinquennio.  

 

L’annotazione abbreviava pudicamente un imperativo brevettato da quel Movimento che addirittura ne aveva fatto il proprio marchio in occasione di eventi pubblici con l’aggiunta di “Day” e voleva essere visivamente l’icona della nuova linea politica consistente nella “epurazione staliniana” dei dissidenti o con la scusa di una effettiva o simulata insolvenza oppure, come in questo caso, senza neppure spiegare il perché.

 

Nel post illustrato con quella immagine censurata si attribuiva, appunto, alla “dissidenza” su opinioni politiche l’epurazione di Mario Conca anche dalla lista dei candidati consiglieri dopo che in precedenza era già stato sconfitto nel ballottaggio online per la candidatura di Governatore M5S sulla piattaforma Rousseau con 1.171 voti contro i 1.571 della rivale.

 

Quel “perché non detto” veniva da me individuato nella vertenza civile aperta tra l’Ilva in amministrazione straordinaria e il Gestore franco-indiano per il recesso dal contratto di affitto che Arcelor Mittal aveva notificato il 4 novembre 2019 alla controparte e in particolare mi concentravo sulle opinioni che Mario Conca aveva illustrato in merito con una lettera aperta indirizzata a Giuseppi.

 

Nel documento integralmente riproposto nel mio post bloccato Conca non diceva nulla di originale e neppure di diverso rispetto ai contenuti del programma del suo Movimento sullo sviluppo strategico della Puglia Ionica e del Polo di Taranto in particolare, indirizzi in larga parte coincidenti con quelli che la Giunta Emiliano aveva approvato il 29 marzo 2019 nell’ambito del progetto interregionale della Zona Economica Speciale e ripetutamente ripresi dal Gruppo M5S al Senato per motivare la eliminazione dello scudo penale con un suo emendamento in sede di ratifica del decreto-legge “Salva-Ilva”.

 

Quanto allo spirito e alle finalità del mio post bloccato si trattava semplicemente di mettere in evidenza che la “dissidenza” non era di Mario Conca ma quella di Giuseppi e di Crimi, come nei giorni successivi emergerà dalle indiscrezioni sul “pre-accordo” transattivo della vertenza civile.  

 

L’intelligenza artificiale è neutrale, quella umana no, specialmente quando è bigotta e ti impicca a una parolaccia, però la prima è strumento della seconda e la sentenza di condanna si è abbattuta implacabile sulle mie funzioni di dialogo con i Gruppi di appartenenza.

 

La settimana di penitenza mi è servita a riflettere sul cattivo uso che spesso vien fatto delle conquiste del progresso scientifico e tecnico che dovrebbero ispirarsi a valori di libertà, di giustizia e di rispetto ai quali nessun algoritmo potrà mai fare da scudo, nemmeno “EdgeRank” che Facebook elabora e aggiorna in funzione imprenditoriale e commerciale con maldestre mitigazioni etiche.

 

Ma tant’è!