Questa mattina 29 dicembre 2020 Facebook mi ha ricordato l’ansia di un anno fa, esattamente al 29 di dicembre 2019, in attesa della decisione del Giudice sul sequestro dell’altoforno ILVA teatro della tragica morte del povero Alessandro Morricella.

Poi il Giudice per non bloccare tutto ne consentirà l’uso e da allora e per l’intero 2020 è andata avanti la furbata elettorale della partnership pubblico-privata di INVITALIA di Arcuri con ARCELOR dei Mittal.

La “furbizia” di Giuseppi arriverà ben presto al capolinea alla scadenza dell’accordo burletta delle scorse settimane perché a quel punto i privati avranno finito la polpa e molleranno l’osso, il pubblico non troverà i soldi per rimpolparlo e mantenere l’occupazione oggi in terapia intensiva “Cassa Integrazione Straordinaria”, e non li troverà neanche per bonificare e riconvertire il sito alla mitilicoltura grillina.

A noi non resta che sentirci sempre più stupidi, a meno che Renzi non lo mandi a casa ricordando che lo scudo penale per il salvataggio dell’ILVA lo aveva messo il suo Governo e che Giuseppi & Giggino lo hanno tolto e permesso ai Mittal di far marcia indietro e scappare con l’argenteria.

Ecco il mio post di un anno fa.

Accadde oggi: un anno fa, Bruno Giri sta leggendo “Peanuts on Parade

La stupidità del prossimo è il letto sul quale riposa qualsiasi genere di furbizia, lo sa anche Snoopy, e di furbi domattina -lunedì 30 dicembre- ce ne sarà un plotone a Taranto a puntellare l’ILVA davanti al Tribunale del riesame.

Gli stupidi, invece, latitano un po’ dappertutto e non solo a Taranto.

Hanno smesso di abboccare all’amo di Giuseppi.

L’esca del “Cantiere Taranto” e le “fuitine” in fabbrica e all’ospedale a toccare le corde del sentimento non funzionano più.

Se domattina il Tribunale dovesse respingere il ricorso dei Commissari statali contro l’ordinanza del Giudice monocratico che ha respinto la loro richiesta di proroga della messa in sicurezza del forno AFO2, si fermerebbero anche due cokerie, l’acciaieria 1, due colate continue e un treno nastri e di riflesso i tubifici rallenterebbero la produzione.

Tutto questo vuol dire produzione che scende a 3 milioni di tonnellate e 6 mila cassintegrati che si aggiungono ai 1.900 della straordinaria e ai 1400 dell’ordinaria, senza contare le migliaia di lavoratori del sistema degli appalti e dell’indotto.

Se invece il Tribunale dovesse annullare il diniego di proroga del Giudice monocratico e quindi prorogare il termine entro il quale il forno AFO2 deve essere messo in sicurezza invece di 6000 i cassintegrati sarebbero 5000, tanti quanto l’inquilino Mittal chiede per non recedere dal contratto.

In caso contrario scatterebbe subito il rilascio dell’ILVA ai Commissari straordinari che si vedrebbero costretti a reperire un kamikaze che diriga senza scudo penale le attività ordinarie e quelle straordinarie di messa in sicurezza degli impianti, di attuazione del Piano Ambientale e della imminente introduzione della VIS (valutazione preventiva di impatto sanitario).

Inoltre per tenere al lavoro le 5000 unità che Mittal chiedeva di poter mettere in cassa integrazione e per riprendersi gradualmente anche i 3300 cassintegrati Giuseppi dovrebbe gestire a mille l’area a caldo, ma in che forma? Con quale tipo di tecnologia? Con quali risorse finanziarie?

Domattina è in gioco il destino della nostra siderurgia nazionale, qualcosa di più del Papa che morto uno se ne fa un altro, molto di più e di peggio.

Perché ne parlo?

Semplice, perché furbescamente nessuno nelle ultime settimane ne ha parlato sui giornali, in tv e sui social pensando che fossimo tutti stupidi, pronti domattina a vederli cadere dal pero e a lasciarli incolpare i Giudici, l’inquilino franco-indiano e la malasuerte.

 

Ha ragione Snoopy, il peggior difetto di chi si crede furbo è pensare che gli altri siano stupidi, però sapere che Giuseppi ha questo difetto non deve consolarci perché alla fine il conto lo paghiamo sempre noi.