Un classico dei “non più giovani” è sentirsi circondati da “omuncoli” decerebrati e rimpiangere i “superuomini” intelligenti che hanno ammirato in gioventù, chiaro sintomo di rincoglionimento senile da attribuire alla perdita del senso “alchemico” della Storia.

Un senso misterioso che è dentro di noi a ricordarci che gli “omuncoli” sono immortali, Paracelso docet, anzi ai giorni nostri abbondano (soprattutto al Governo), al pari dei tanti “superuomini” anonimi e a loro insaputa, con buona pace di Nietzsche e di Zarathustra.

Saper cogliere l’attimo fuggente, insegna Goethe e il suo Faust, fa la differenza tra gli uni e gli altri e l’anima è il prezzo da pagare al bivio dove il flusso delle cose si biforca e il Maligno in cambio dell’anima indica a ogni “omuncolo” la strada per trasformarsi in “superuomo”.

Per chi ce la fa a cogliere il “magic moment” è merito suo e del proprio intuito, per chi lo manca è colpa della sfiga che lo perseguita.

Per me la metamorfosi vista dall’esterno, come dicevo, è frutto del potere “alchemico” della Storia che in un preciso istante trasforma la clessidra dove scorre il tempo nell’alambicco del Fato.

È lì che un misterioso “alchimista” ferma l’attimo, lo distilla e lo trasforma in un elisir che inebria ma che può avvelenare e portare all’Inferno nel girone della banalità, tra le fiamme della “vanitas vanitatum et omnia vanitas” del Qohelet.

Sono questi i fantasmi della senilità che mi si affollano in testa e che cerco di esorcizzare mentre volteggiano davanti ai miei occhi di “non più giovane” che segue le gesta di “omuncoli” come “Creepy Joe”, Jhonson e Giuseppi che fanno rimpiangere “superuomini” come Reagan, Churchill e De Gasperi.

In realtà, a guardar bene, l’alambicco è sempre il medesimo, è il Parlamento, si chiami Capitol Hill oppure Westminster o Montecitorio e Palazzo Madama.

Anche il bivio è sempre il medesimo, la biforcazione della strada tra democrazia o governo del popolo da un lato e oligarchia, o governo delle élites dall’altro lato.

Sul quadrante della Storia si portano avanti le lancette del tempo e cambia il set, la coreografia e il copione; cambiano anche i personaggi e le parti in commedia ma il procedimento “alchemico” è sempre il medesimo, per gli “omuncoli” trasforma l’oro della libertà nel piombo della sottomissione e per i “superuomini” funziona al contrario e ripristina la democrazia e la sovranità popolare.

Dopodomani, 8 gennaio 2021, Epifania, a Capitol Hill si aprirà un bivio davanti a 538 “omuncoli” ai quali si offre di “cogliere l’attimo fuggente” e l’occasione per trasformarsi in “superuomini”, qualunque sia la strada che imboccano, cambia solo il risultato.

Uno soltanto prevarrà, “Creepy Joe” oppure Trump, tutti gli altri resteranno anonimi e fatalmente molti di loro senz’anima e prima o poi si accorgeranno della banalità del corrispettivo ricevuto in cambio.

A Westminster al bivio della “Brexit” l’altra settimana i “superuomini” sono stati 521 e 73 gli “omuncoli”, uno soltanto cinto di alloro, Jhonson, ma nel famedio della libertà i 521 nomi saranno scritti a fianco del suo e anche di quello di Churchill.

Rimane da considerare Giuseppi, l’unico “omuncolo” che al bivio della Storia ha saputo vendere due volte la medesima anima sempre alla stessa acquirente, la Merkel, la quale per riconoscenza lo ha impagliato e imbalsamato nel museo ideale dell’Übermensch tedesco.

Ma prima o poi il tempo sospeso finirà, la sabbia tornerà a scorrere nella clessidra, il Parlamento non sarà più ostaggio dei bisognosi, e i 600 “omuncoli” al bivio della Storia “alchemica” tra le due strade saranno chiamati a scegliere quella da far percorrere alle loro anime e comunque vada di Giuseppi si perderà anche il ricordo.