In politica estera i grillini devono aver arruolato in Cina il loro spin doctor visto che elabora le strategie al tavolo del ping-pong, lo sport nazionale cinese, sul quale nello Yemen sarebbe in corso una partita tra i patrioti locali di etnia “Houthi” e gli aggressori sauditi.

La revoca della licenza che Renzi ha rilasciato nel 2016 per l’export di un grosso stock di bombe e missili  prodotto in Italia è la genialata in salsa umanitaria e pacifista che fa coincidere il provvedimento della Farnesina con due eventi: 1) la partecipazione del leader di “Italia Viva” a Riad alla “Davos del desertoe 2) la revoca ordinata da Joe dell’embargo commerciale e finanziario contro gli “Houthi” imposto da Trump che li considerava terroristi (FTO, Foreign Terroristic Organization) e non patrioti, anche perché il loro slogan suona “Morte all'America, morte agli ebrei.”

La partita non poteva finire meglio per i grillini che così possono dimostrare ai sauditi che Renzi è un millantatore e che la sua è una “amitié dangereuse” e al tempo stesso provare a Joe che il suo vecchio amico ai tempi di Obama adesso è amico dei suoi nemici.

Però lo spin doctor dei grillini si dimentica del teatrino nazionale, quello delle “ombre cinesi”, un po’ come le nostre marionette e i pupi siciliani, dove su un fondale bianco i giocatori al tavolo del ping pong yemenita proiettano da sette anni le loro “ombre” lunghe combattendosi per interposta persona.  

Sono i mullah iraniani sciiti contro gli emiri arabi sunniti, sono jihadisti dell’ISIS e di al-Qaeda contro i pasdaran di Ansar Allah, sono i musulmani contro gli ebrei, è l’Oriente cinese contro l’Occidente europeo e americano separati dalla linea del fronte che i disertori grillini oggi scavalcano su consiglio del loro spin doctor cinese lasciando al di qua non soltanto il loro nemico Renzi, ma con lui anche l’Europa, l’America di Joe e tutta la civiltà occidentale.

Linea del fronte non del tutto coerente, impermeabile e protetta, visto che oggi le teste di ponte di al-Qaeda e gli avamposti dell’ISIS entrambi sunniti sono qui nello Yemen sciita, arroccati in enclavi fortificate e con milizie riconosciute e accettate, e che da qui, per esempio sono partiti i terroristi della prima delle due che hanno compiuto l’attentato a “Charlie Hebdo” a Parigi e che la seconda ha rivendicato le stragi di marzo in due moschee sciite con 130 morti.

Ma soprattutto non dimentichiamo che ad aprire la partita delle bombe e dei missili nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2015 sono stati Obama e il suo vice Joe con la loro legge sulla vendita di armi e col supporto logistico e militare dato alla coalizione dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti e non trascuriamo che lo hanno fatto d’accordo con Hollande, con Cameron e con il presidente egiziano al Sisi.

E soprattutto non dimentichiamo i bombardamenti nello Yemen con i droni di Obama e di Joe da loro definiti “modello riuscito” nella guerra al terrorismo contro al Qaida.  

Tutto questo, ricordiamolo è successo perché i mullah iraniani e il fior fiore delle Forze al Quds, l’unità dei combattenti di élite delle loro Guardie Rivoluzionarie a luglio 2014 alla testa dei patrioti “Houthi” e facendo finta di sponsorizzare la guerra civile di liberazione yemenita hanno invaso il nord-ovest dello Yemen e si erano impadroniti della capitale, Sanaa.

Il Presidente Hadi in fuga si è rifugiato prima ad Aden e poi a Riyadh dove l’Arabia Saudita è stata costretta a difendere con le armi il proprio lunghissimo confine meridionale con lo Yemen.

Necessità condivisa anche dai suoi vicini sunniti, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait, l’Oman e il Qatar preoccupati per la presenza di forti minoranze sciite nei rispettivi territori con in testa il Bahrein dove gli sciiti sono addirittura la maggioranza della popolazione.

Diritti umani” e “disarmo” sono il paravento dietro il quali si nasconde il binomio iraniano-cinese e da oggi anche l’Italia.

L’ONU, è vero, in più occasioni si è espressa sulla violazione dei diritti umani e sui crimini di guerra nello Yemen però con responsabilità diffusa, condivisa e multilaterale soprattutto ai danni della popolazione civile, comprese le violenze sessuali e il reclutamento di bambini soldato, con più di 200.000 morti, con migliaia di senza casa e con quasi l'80% della gente che dipendente dagli aiuti umanitari.

Però in casi come questo il pacifismo deve essere anche lui diffuso, condiviso e multilaterale e non l’espediente furbo di uno spin doctor cinese al quale abboccano i grillini per sputtanare Renzi e accattivarsi la simpatia di Joe.

A quest’ultima proposito aggiungo che è impensabile il “disarmo” da parte dello stesso Joe, uno che nel 2015 ha scatenato la guerra contro un nemico che oggi costruisce la bomba nucleare, che esporta il terrorismo in Occidente e che in Libano e in Libia tira i fili con gli Hetzbollah e nello Yemen con gli Houthi.

Al massimo poteva intervenire sui diritti umani, e lo ha fatto i giorni scorsi, revocando l’ordine esecutivo di Trump sul blocco delle transazioni finanziarie estere e della raccolta fondi lungo i cosiddetti “corridoi umanitari” che portano ai territori controllati dagli Houthi, ma a patto che alimentino davvero i flussi dell’assistenza umanitaria, dei medicinali anti-COVID e di altre merci di prima necessità, ma non le armi.

La genialata dei grillini che presidiano la Farnesina, in sostanza, si risolve in un tragico errore, quello di svegliare le due tigri che dormono sullo scendiletto dei di Israele e dei Sauditi, al-Qaeda e ISIS, e di disarmarle mentre presidiano un avamposto dell’Occidente contro l’integralismo teocratico sciita e il pan-comunismo cinese.

A dirlo sono loro stessi, come dimostra questa vignetta che esce oggi sul foglio degli Houthi dove le due tigri sono in mano a Israele e all’America, ieri di Trump e oggi di Joe, sempre la stessa quella che ha ammazzato Soleimani e Fakhrizadeh il padre della bomba iraniana e che non cambia.

Adesso aspettiamo non il “disarmo” ma il “riarmo” del terrorismo che questa volta ritorna anche a casa nostra perché abbiamo tolto i denti e gli artigli alle tigri dormienti.

Questa, almeno è la mia facile profezia.

Sappiatevelo.