Accadde oggi, 18 marzo 2020, un anno fa quando Bruno Giri sta guardando “Projeto China”, dopo di che ha cercato di ricostruire i fatti perché qualcosa non gli quadrava.

Ecco il mio post di quel giorno.

“Come sono fragili a questo mondo l’amicizia e la pace!

Solo cinque mesi fa, il 18 ottobre 2020, il Presidente Xi Jinping inaugurava solennemente i Giochi Mondiali Militari 2019 nel “Wuhan Sports Center” dove davanti a 60.000 spettatori sfilavano le rappresentanze di 109 Nazioni  con alla testa il portabandiera Wang Zhizhi, campione di basket, seguito da 9.308 atleti tra i quali 67 campioni del mondo o campioni olimpici, e tra essi dagli Stati Uniti erano presenti 280 atleti distribuiti in 17 squadre, tutti venuti a gareggiare in 27 discipline sportive e a contendersi 329 medaglie d’oro.

Il motto di quella settima edizione quadriennale dei Giochi era: “Condividi l’amicizia, costruisci la pace.”

A mezzanotte di domenica 27 ottobre la fiaccola olimpica militare lascerà Wuhan e solo tre domeniche dopo, il 17 novembre, (come la settimana scorsa pubblicava il quotidiano “South China Morning Post” di Hong Kong con dati ufficiali alla mano del servizio sanitario nazionale cinese) il dottor Ai Fen visiterà il “paziente 0”, affetto da una polmonite “unknown cause”, di causa sconosciuta, ma uscita dallo “Huanan Seafood Market”.

Ma, mi domando, se tre settimane prima a Wuhan c’era il mondo intero e se il “paziente 0” era già nella fase acuta della polmonite che ha una incubazione più o meno di quella durata, delle due l’una: o gran botta di culo del mondo intero oppure tragica sfiga cinese perché il virus glielo hanno portato in casa da fuori. 

Nel dubbio però amicizia e pace olimpiche si interromperanno proprio sullo “ius soli” della causa “unknown” e sul villaggio globale calerà la vulgata della “cortina di bambù” che nasconde peccati di regime contro i diritti umani e contro i topi vivi.

Ma noi italiani non abbiamo né guerre dei dazi in corso, né campagne presidenziali alle porte, e poi le cortine come quella europea contro Putin non ci piacciono, e poi con i cinesi condividiamo la “Via della seta”, le squadre di calcio, i vertici della classifica delle vittime del COVID-19 e soprattutto il modello di contrasto alla pandemia che adesso la World Health Organization (WHO) raccomanda al mondo intero contro le dottrine “economiciste” malthusiane dell’immunità di gregge, non dichiarate ma (come in Olanda) cinicamente praticate.

Ne scrivo perché stando ai domiciliari ho dato un’occhiata alla vulgata alternativa che non è cinese, non è polemica e neppure liquidabile come una fake, ma depuratrice delle troppe verità di fede che da Washington, Bruxelles e Francoforte ci appioppano a getto continuo.”

Post scriptum: dei Giochi militari olimpici, delle concomitanze di date, dei silenzi dell’OMS, delle sue “affinità elettive” con Xi Jinping e delle sue cervellotiche e tardive istruzioni non si parla più. Eppure un vecchietto un anno fa in un angolo sperduto del mondo già sospettava di qualcosa. Sospetti che in 365 sono indizi, ma che dico? prove!