Su questo sito tre settimane fa, il 9 giugno scorso, sotto il titolo “Autopsia di un movimento morto di indigestione” ho pubblicato un commento alla composizione stragiudiziale della vertenza legale tra Casaleggio e Conte e alla consegna del database al “reggente” del “M5S” Crimi e mi sono concentrato sui commenti degli iscritti apparsi il giorno dopo sulla piattaforma “Rousseau” in risposta all’annuncio del presidente dell’Associazione.

Erano centinaia e centinaia e dopo averli letti uno per uno ho distillato il mio personale sondaggio con un margine di errore tra il 5 e il 7 %, eccolo sempre in percentuale.

Fusione tra M5S e PD all’interno della Galassia di Sinistra= 0

“Avanguardisti & Pionieri Nostalgici con “Rousseau” = 30

Standby” = 10

Psico-setta politica di Conte = 25

Astensione & Non voto = 15

“Diaspora e riflusso pentiti nel pulviscolo mercenario locale= 20”.

 

***

 

Il Movimento, lo sappiamo fin dalla sua nascita ha sempre camminato su due gambe, quelle di Grillo e di Casaleggio, ma nell’ultimo decennio si è appoggiato a una terza gamba quella del “sindacato” degli eletti nelle cariche pubbliche di Governo e di sotto-Governo.

 Una terza gamba che da oggi 30 giugno 2021 viene amputata perché stava portando fuori strada il Movimento nel tentativo di rigenerarlo, modernizzarlo e prepararlo al “Great Reset” post pandemico.

Io l’ho chiamata “psico-setta politica” perché come dottrina ha unicamente la conservazione propria e dei propri privilegi e come leader un personaggio antiquato, inesperto, senza visione “politica” e attitudine “manageriale”, come gli contesterà Grillo indicando questo deficit come giusta causa di licenziamento in tronco.

Per Grillo la visione “politica” dovrebbe essere quella delle origini che io ho catalogato alla voce “Avanguardisti & Pionieri Nostalgici” mentre l’attitudine “manageriale” è quella di Casaleggio e della sua Associazione “Rousseau”.

Tutto lì, non ci sarebbe altro da aggiungere se non l’invito di Grillo in veste di “Garante statutario” rivolto al “reggente” Crimi, in veste di “Commissario ad acta” di ripristinare la legalità interna al Movimento facendo votare gli iscritti sulla piattaforma “Rousseau” per eleggere il Comitato Direttivo previsto dallo Statuto.

 

***

 

E qui il burocrate sabaudo che è in me tace per far parlare l’uomo di strada o per par condicio la donna di strada (senza offesa) o il gender di strada (anticipando la legge Zan).

Costui, qualunque sia la sua identità sessuale, avrà bisogno del telescopio per seguire gli eventi, tanto sono lontani dal mondo reale in cui vive e nel timore di avere allucinazioni deve andare da “uno bravo” specializzato in psicologia delle masse.

Lo Psicoterapeuta capirà dalla sua anamnesi se è un “plebeo” oppure un “patrizio”, nel primo caso se è un atomo della materia grigia elettorale oppure nel secondo caso se è un tribuno che la plebe ha eletto momentaneamente alla classe superiore.

In entrambi i casi interrogherà il paziente per cercare il carisma che il “patrizio” dovrebbe possedere e che il “plebeo” dovrebbe riconoscergli.

Se lo Psicoterapeuta delle masse troverà il “carisma” avrà sdraiato sul suo lettino un “leader populista” se non lo troverà avrà a che fare con un “tribuno della plebe”, e a seconda di chi è la “plebe” reagirà in maniera diametralmente opposta.

Semplice, no?

Tutto dipende dal “carisma”, che può essere un attributo innato, una specie di fluido magnetico trascinatore come quelli di Lenin, di Gandhi e in genere dei profeti e dei grandi rivoluzionari, oppure un attributo acquisito nel mondo profano parallelo, una specie di formidabile curriculum pieno di vittorie sovrumane in campo militare, economico, sociale, religioso e così via.

 

***

 

Nel nostro caso la diagnosi dello Psicoterapeuta fatta al “quivis ex populo” sarà crudele e inesorabile perché gli spiegherà che ad incantarlo non è stato un vero e proprio “leader populista” con tanto di carisma innato o acquisito ma un semplice “tribuno della plebe” però dotato di una straordinaria capacità, da comico affabulatore e da “patrizio”, di mettersi nei panni dei “plebei”, di interpretare i loro stati d’animo, di illuderli che il “Potere” possa venire dal basso ed essere esercitato con un semplice clic e di far credere agli “scappati di casa” senza né arte né parte di poterlo esercitare attraverso il diritto di veto non appena entrati nei Palazzi del Potere e indossata anche loro la tunica da “patrizio”.

Così l’uomo di strada (o il suo equivalente sessuale) non avrà più bisogno di telescopio per seguire l’evoluzione della galassia generata dal “Big Bang” del “M5S”, una vicenda che mi ricorda la “Trahision del clercs” con gli eletti “miracolati” al posto degli intellettuali di Julien Benda intenti a tradire le loro origini e a iscriversi al sindacato dei “patrizi”, tagliando le proprie radici plebee.

 

***

 

Ormai tutto è chiaro: la materia grigia elettorale non riconosce più i tribuni che ha eletto, il loro collegamento con la plebe è disconnesso, adesso il loro potere non viene più dal basso ma dall’alto, dopo due mandati loro non intendono più tornare plebei, il loro potere negativo di veto lo hanno reso positivo su TAV, Autostrade, Reddito di Cittadinanza e su tutte le altre cose e ormai si muovono all’interno di una bolla mediatica e di benessere che vorrebbero eterna.

Sono diventati “patrizi”, traditori effimeri del ceto di provenienza, e Conte è stato scelto per dare veste giuridica al loro nuovo status sociale e per intestarsi la titolarità del loro sindacato.

Se le cose stanno così, e la mia analisi non si discosta molto dalla realtà se non per mitigarla e per farla apparire migliore, l’amputazione della terza gamba gangrenosa per il “patrizio” tribuno della plebe di Sant’Ilario, di Bibbona e della Costa Smeralda è atto dovuto però, credetemi, non riesco proprio a immaginare su quale nuovo spartito potrà ancora suonare il flauto magico per incantare la plebe.