Effettivamente ha ragione Uriel, il blogger italo-tedesco che detesto ma di cui non riesco fare a meno.

I liberali tedeschi FDP, secondo lui, stanno paralizzando la Germania con la loro ossessione per la Libertà.

Nella guerra contro la quarta ondata il Figliuolo tedesco serve il vaccino su un piatto d’argento a un Lumpenproletariat della nuova Berlino 1928 di Brecht.

E lui, un ceto “pigro, ignorante, scarsamente scolarizzato e un po’ russofono” che fa? lo rifiuta.

Il rimedio? L’Austria! Che diamine! Un posto ideale dove ripetere alla rovescia la “Anschluss 1938”! qui è nato lo zio Adolf, qui nel 1903 è nato il DAP, il Deutsche Arbeiter Partei che nel 1920 offrirà una costola a Drexler per creare il nazismo, e qui si sta sperimentando un Modello Mengele di restrizione ferrea dei non vaccinati.  

A questo punto, però sono intervenuti i liberali FDP con un vibrante “NEIN!” nella migliore tradizione tedesca.

Così al tavolo della formula di Governo in costruzione il centrodestra fa sempre più schifo agli altri due compagni di cordata, ai verdi del Bündnis 90/Die Grünen e ai socialisti della SPD, un po’ come succede in Italia con il Governo Draghi in versione “M5S-PD-LeU” e al netto di Lega e FdI.

Però in Germania senza il bianco dei liberali il semaforo non funziona e di qui la paralisi.

Da noi invece si inventa quello che non c’è, il Grande Centro, partendo dal trio Carfagna-Brunetta e Gelmini per arrivare a Scilipoti, Razzi, Ciampolillo & Altri.

A questo punto Uriel finisce di aver ragione e comincia il suo torto quando definisce “fanatici” i liberali che si oppongono alla chiusura di ristoranti e negozi e all’obbligo vaccinale e che ne hanno anche per gli exploit dei gretini e quando accusa i democristiani di sobillarli.

È vero al ritmo attuale di un milione e mezzo di vaccinazioni giornaliere si arriverebbe a Natale a colmare il deficit del 20 % interamente composto da giovani “pigri, ignoranti, meno scolarizzati e un po’ russofoni”.

Però non credo che i liberali tedeschi intendano rivivere la Storia quando Hitler ottenne i pieni poteri dal Reichstag con maggioranza necessaria dei due terzi.

Nell’incubo di quei fantasmi agitati da Hitler a Weimar davanti ai 52 conservatori monarchici del Deutschnationale Volkspartei (DNVP), fantasmi agitati davanti ai 72 cattolici del Zentrum di von Papen e Kaas abbindolati dal Cancelliere con la promessa del Concordato col Vaticano sul modello italiano del 1929, fantasmi agitati davanti agli 81 Ponzio Pilato comunisti del Kommunistische Partei Deutschlands (KPD), fantasmi agitati davanti ai 26 felloni socialdemocratici del Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) e a seguire agitati davanti ai “responsabili”, uno del Deutsche Volkspartei (DVP), 19 del Bayerische Volkspartei (BVP) e 5 del Deutsche Staatspartei (DStP).

Oggi è diverso, i pieni poteri non si estorcono più democraticamente a maggioranza qualificata come ai tempi di Weimar, si prendono dolcemente con misure soporifere, con le emergenze nel caffè, quella sanitaria nei giorni pari, quella ambientale nei dispari e l’economica nei festivi.