Se la dietrologia corregge la realtà apparente e mostra quella nascosta io mi dichiaro DIETROLOGO.

Ieri a Roma e a Milano ci sono state le sfilate in difesa della “Pax Ucrainae” e i giorni scorsi tra il nostro Presidente del Consiglio che debuttava in quel ruolo e il Presidente ucraino vi è stato uno scambio formale di saluti.

Il mondo sa che il Presidente ucraino è ebreo e all’apparenza questa sua condizione lo immunizza da ogni ipotetica accusa di neo-nazismo.

È implicito, pertanto, che uno dei tre motivi addotti da Putin a giustificazione della sua “Operazione Speciale” in Ucraina, cioè la “de-nazificazione” è un pretesto o, al massimo, non può prendere come alibi la infinitesimale presenza della minoranza filo-neo-nazista del cosiddetto “Battaglione Azov”.

Fin qui una apparenza che in Italia è unanime e che è stata approvata per acclamazione dal precedente Parlamento a nome e per conto del Popolo Italiano e dell’intero nostro universo nazionale.

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Da DIETROLOGO serio che non intende essere mischiato nel “rave party” complottista faccio una premessa-confessione che è più orripilante dei mostri di Halloween: da figlio della lupa e poi balilla ho tifato per l’Esercito tedesco (e per l’ARMIR dove sul fronte russo c’era mio Padre) perché combattevano il comunismo sovietico e non il suo popolo, ma ero anche contro l’imperialismo anglo-americano e non contro i suoi popoli.

Quanto ai nazisti tedeschi, io li conoscerò di persona solo all’ultimo e per me erano dei fanatici in divisa, assatanati e feroci.

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Detto questo, mi chiedo come un Presidente ebreo possa coniare monete e erigere monumenti alla memoria di un suo predecessore, Szymon Petlijura.

Uno che è stato assassinato in esilio a Parigi dall’ebreo Sholom Schwarzbard per vendicare i 1400 pogrom avvenuti nel biennio 1918-1920 in Ucraina quando la vittima gestiva il potere politico e militare assoluto e in quel periodo vennero massacrati tra i 60.000 e i 120.000 ebrei e tra essi anche 12 suoi familiari stretti.

C’è una realtà nascosta dietro alla mia curiosità?

Me lo chiedo per due precise ragioni.

La prima ragione è perché in molte città dello Stato di Israele ci sono strade intitolate a Sholom Schwarzbard, l’assassino, ne cito due, a Gerusalemme e a Beersheba, con sotto l’epitaffio di “nokem”, il vendicatore.

La seconda perché la responsabilità del genocidio ebraico nel caso di Szymon Petlijura è differente da quella di altri patrioti “nazisti”, come ad esempio Stepan Bandera e Roman Shukhevych dei quali l’Ucraina è piena zeppa di monumenti, targhe e di monete commemorative e in corso.

La differenza è triplice: 1° lui non ha alibi patriottici; 2° inoltre ha anticipato di 15 anni la democratica e costituzionale presa del potere del nazismo con l’incarico di cancelliere a zio Adolf da parte del Presidente von Hindenburg nel 1933; 3° la sua responsabilità è stata dichiarata il 28 ottobre 1927 in una delle tre “Sentenze del secolo XIX” di condanna dell’antisemitismo, dopo quella “Dreyfus” di vent’anni prima e prima di quella di Norimberga di 18 anni dopo.

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Da DIETROLOGO serio che non intende essere mischiato nel “rave party” dei becchini della Storia faccio una seconda premessa: sono un romantico idealista dalla nascita, ho già un piede nella metafisica e nella trascendenza, però fino a quando l’altro piede è ancora di qua credo in Cicerone e in Guicciardini.

Nel primo per il suo “Historia magistra vitae” e nel secondo per avere preso le distanze da Macchiavelli perché c’è epoca e epoca da prendere a paragone.

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È così che DIETRO la “Pax Ucrainae” vedo l’epoca di zio Adolf a Monaco il 30 settembre 1938 con la von der Leyen al posto di Göring e Stoltenberg al posto di von Ribbentrop a sdoganare Zelens’kyj, il moderno Petlijura, che da otto anni organizza pogrom nel Donbass per sterminare non gli ebrei ma gli ucraini russofoni.

Almeno sette gli indizi che me lo fanno temere, eccoli a braccio.

1°. Zelens’kyj impone l’ucraino come lingua di stato obbligatoria e per legge esclude dalla vita pubblica chi non la parla, scrive e legge.

2°. Zelens’kyj ha nazionalizzato per legge le proprietà russe in Ucraina.

3°. Zelens’kyj ha imposto una piattaforma unica per tutti i canali televisivi e subito dopo ha decretato l’unificazione della comunicazione strategica su di essa escludendo tutti i Partiti tranne il suo: “Servitore del Popolo”.

4°. Zelens’kyj ha soppresso tutti i Partiti tranne quelli neo-nazisti, cioè in particolare: a) “Piattaforma di Opposizione-Per la Vita”; b) “Il Partito di Šaryj”; c) “I Nostri”; d) “Blocco d’Opposizione”; e) “Opposizione di Sinistra”; f) “Unione delle Forze di Sinistra”; g) “La Patria”; h) “Partito Socialista Progressista dell’Ucraina” e i) “I Socialisti”.

5°. Zelens’kyj ha creativamente introdotto nel codice penale ucraino il reato nazista di “intelligenza col nemico” e il suo “Stato di Polizia” è la transizione digitale del modello STASI della Germania dell’Est grazie a app e piattaforme dove chiunque DEVE denunciare gli “zradnyky” se non vuol essere a sua volta incriminato per concorso nel tradimento.

6°. Zelens’kyj come canone inverso rispetto a Joseph Goebbels “Reichsminister für Volksaufklärung und Propaganda”, ha introdotto il reato “propagandismo” che punisce con pene da 5 a 15 anni di reclusione i percettori del passaporto russo, i favoreggiatori e in generale chi abbia favorito l’acquisizione anche indirettamente della cittadinanza russa.

7°. Zelens’kyj ha applicato estensivamente le due nuove fattispecie criminali non solo alle condotte di funzionari, politici, giornalisti, artisti e uomini d’affari filorussi ma anche a pubblici ufficiali, amministratori e giornalisti ucraini e agli stessi civili dissenzienti o non ossequienti perseguiti come “propagandisti”.

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Ne scrivo perché oggi è domenica, dopo pranzo e prima del derby romano alle 18 all’Olimpico, da DIETROLOGO, mi sono ritagliato lo spazio per annotare alcuni dubbi.

Anche perché al tg/24 c’era gente che sfilava a favore di Zelens’kyj e molti che lo volevano “Santo subito!”, un corteo che invocava la SUA “Pax Ucrainae”, poi nel servizio successivo ad applaudirlo c’erano i segretari di quegli stessi Partiti di sinistra che LUI ha cancellato dall’anagrafe ucraina, ha perquisito le loro sedi e incriminato i loro leader.

Ma, non ve lo nascondo, annoto tutto questo soprattutto perché quando penso alla bolletta del gas, ai miliardi in armi che tramite NATO facciamo avere A LUI e non al popolo ucraino e alle migliaia e migliaia di morti gratis e a pagamento, in divisa e in borghese, mi girano i coglioni VORTICOSAMENTE.