Post vietato agli imbecilli.

A tutti gli altri offro l’opportunità di non essere trattati come tali dalla pittoresca cordata elettorale che scodinzola dietro a “Anonymous”, la maschera del “Cui prodest” beneficiario finale dell’ampio spiegamento di truppa degli ultimi tempi a Sanremo e dintorni.

Il 19 luglio scorso il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (15 a 0) la delibera n. 52 che riconosce un debito fuori bilancio di € 10.973,43 dovuti dal Comune alla Regione Liguria per spese legali.

Il debito consegue alla soccombenza dichiarata il 30 giugno dell’anno scorso dalla Quarta Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 05466/2022 in una lite tra Comune e Regione riguardante il Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Sanremo.

Il progetto preliminare di PUC era stato pubblicato dall’Amministrazione Biancheri dal 23 dicembre 2016 al 23 gennaio 2017 e 164 privati avevano depositato nei termini le loro osservazioni.

Però 113 di esse saranno “cancellate” dalla Regione con delibera della Giunta n. 158 del 16 marzo 2018 perchè le modifiche derivanti dal loro accoglimento erano “sostanziali” e quindi in base all’articolo 38 della Legge Urbanistica Regionale (LUR) andavano ripubblicate.

Cosa che invece il Comune non ha fatto prima di approvare il 16 maggio 2017 con delibera n. 28 del Consiglio comunale le controdeduzioni alle 164 osservazioni.

Così il Comune per ottenere l’annullamento delle 113 “cancellazioni” che la Giunta regionale ha reso definitive il 30 aprile 2019 con delibera n. 347 di conclusione del procedimento, ha fatto ricorso al TAR che il 20 dicembre 2021con sentenza n. 1082/2021 gli ha dato ragione.

Però ride bene chi ride ultimo e il Consiglio di Stato, al quale la Regione si era rivolta, già il 13 aprile 2022 con Ordinanza n. 1672 aveva sospeso l’esecutività della sentenza appellata e poi, come dicevo più sopra, il 30 giugno successivo ha ribaltato tutto e ha stabilito in via definitiva che le 113 “cancellazioni” erano pienamente legittime 

A questo punto verrebbe da liquidare la faccenda come una querelle giuridica tra burosauri se Massimo Donzella l’assessore all’urbanistica di Biancheri intervenendo il 19 luglio scorso in Consiglio comunale sul debito fuori bilancio non ci avesse presi per imbecilli con una sconclusionata affermazione: “È tutto a posto!”.

 

 Ecco le sue parole: “Noi, nel frattempo, durante i contenziosi, siamo riusciti, con l'intervento del Consiglio comunale, a fare TUTTE LE VARIANTI e quindi, in sede di aggiornamento, poiché di competenza del Consiglio comunale, abbiamo ottenuto quelle MODIFICHE che erano state richieste dal Consiglio, dalle osservazioni che erano state presentate ed accolte dagli Uffici e dal Consiglio Comunale. Poi, in sede di Consiglio di Stato è stata riformata la sentenza del TAR, ma comunque noi NEL FRATTEMPO siamo riusciti ad effettuare tutte quelle MODIFICHE che hanno un peso molto importante nella pianificazione territoriale. A POSTO.” [Le maiuscole sono mie, n.d.r.]

Passi che la delibera in questione è stata approvata all’unanimità dei 15 presenti però tutti e 15 di maggioranza e che ad essi si rivolgeva l’assessore.

Passi che la lite verte su atti amministrativi approvati nel PRIMO QUINQUENNIO con una composizione dell’Assemblea diversa da quella del SECONDO, visto che sindaco e maggioranza sono sempre gli stessi.

Passi che la materia è PALLOSA e il 99,99 % dei sanremesi sta alla larga.

Però lo 0,001 % di loro, percentuale nella quale rientrano ampiamente tutti i 113 sanremesi che avevano presentato osservazioni accolte in tutto o in parte dall’Amministrazione Biancheri e che però sono state definitivamente “cancellate” dal Consiglio di Stato e sono loro che per primi non vanno presi per imbecilli.

 

In realtà, che io sappia, uno di loro effettivamente ha ottenuto ciò che aveva chiesto con l’osservazione “cancellata” e questo grazie a una variante al PUC approvata dalla Regione, ed è la società “Riviera Trasporti” s.p.a. per il deposito-officina e piazzale di 6.497 metri quadrati in corso Cavallotti a San Martino.

Aveva chiesto di cambiare la destinazione d’uso da “Istruzione Superiore” a “Supermercato e residence” per due ragioni (una sacrosanta e l’altra comprensibile) che però non hanno nulla a che fare con il governo del territorio, cioè la salvaguardia di 350 posti di lavoro e del culo degli Amministratori della Società pubblica in caso di bancarotta.

L’osservazione aveva il n.° 106, era stata depositata il 20 gennaio 2017 ed era stata accolta a pagina 25 del fascicolo delle “Motivate argomentazioni” con le quali il Consiglio comunale il 16 maggio 2017 aveva controdedotto anche tutte le 163 depositate ed era stata “cancellata” il 30 aprile 2019 con le altre 112 non ripubblicate.

La Regione però, come dicevo, l’ha ripescata il 29 ottobre 2019 con la delibera n. 896 di Giunta che ha approvato una variante a due facce, al Piano Regolatore PRG ancora vigente il 21 marzo 2019 e al Piano Urbanistico PUC ancora a venire e che verrà solo il 30 aprile 2019.

La nuova destinazione ha fatto salire la stima a € 8.000.000 nel piano di salvataggio e in questi giorni il Giudice ha omologato il piano finanziario tra l’esultanza generale per scampato pericolo.   

 

Ma gli altri 112 cosa sono, imbecilli?

Me lo chiedo senza avere una risposta a questa domanda provocatoria e che sorge spontanea avendo presente che l’osservazione “cancellata” e poi “ripescata” è di una Società pubblica mentre gli altri 112 sono quasi tutti cittadini privati, indifesi e senza corsie preferenziali.

Faccio un esempio per rendere l’idea.

 

La famiglia Albani in valle Armea ha 19.423 metri quadrati di terreno in zona D2 industriale vuole farci un capannone, il PUC glielo impedisce perché ne destina gran parte a zona agricola, lei l’11 gennaio 2017 presenta l’osservazione n. 28 che viene accolta a pagina 128 del fascicolo delle “Motivate argomentazioni” di cui sopra e poi “cancellata”.

Nel suo caso al danno si è aggiunta la beffa perché anche lei ha fatto ricorso al TAR contro la Regione e anche lei come il Comune ha ottenuto ragione il 1° marzo 2021 con la sentenza n, 150, però poi anche lei come il Comune è incappata nel Consiglio di Stato che l’11 aprile 2022 con la sentenza n. 2700 l’ha vista soccombere contro la Regione.

Ma lei, a differenza di “Riviera Trasporti” s.p.a. è senza paracadute e come lei quanti altri?

Biancheri e il suo assessore sostengono di aver messo tutto a posto.

Sarà vero?