Il sindaco leghista di Ventimiglia ieri sul Secolo XIX cantava:

 E Pistoletto dove lo metto

Dove lo metto non si sa

Mi dispiace, ma non c'è posto

Non c'è posto, per carità

Michelangelo Pistoletto è un artista-filosofo visionario e poliedrico, promosso tra gli Immortali dell’Arte e del Pensiero post-moderni e universali.

Alla frontiera di Ventimiglia, nella primavera del 2017 agli albori del dramma globale dei migranti Pistoletto ha infranto la barriera opaca della tela e con la pietra grezza ha dipinto al suolo su una aiuola, ma idealmente nello spazio e nel tempo, il segno del cammino umano orientato dalla bussola dell’Arte tra i due Opposti, il Paradiso terrestre dello stato di natura e il Paradiso artificiale e illusorio creato dall’Uomo.

Un lungo percorso che ha attraversato le fasi mitologiche della Religione consolatoria, della Politica utopistica, della Scienza prometeica e della Cultura etnica identitaria alla radice delle aggregazioni sociali fino ad approdare al Terzo Paradiso all’interno del traguardo non più lineare ma racchiuso nel perimetro del cerchio intermedio tracciato secondo la formula primigenia della Creazione.  

 

 

In nome dell’Arte universale Pistoletto sei anni fa ha lasciato a Ventimiglia davanti al valico di frontiera una impronta che simboleggia la vocazione profonda nell’animo dell’Uomo all’incontro con l’altro, al dialogo e all’amore.

Il messaggio non appartiene al Comune, nello spazio limitato di una aiuola e per il tempo dei suoi Piani delle Opere Pubbliche in sequenza triennale, ma è ideale, appartiene al mondo, e Ventimiglia ne è soltanto la depositaria e custode materiale.

L’aiuola alla cerimonia inaugurale del lancio offriva una immagine di decoro che poi è andata via via svanendo e ha lasciato uno scenario desolato in abbandono.

 

 

Fino a quando nel 2021 i ventimigliesi non si sono resi conto che il degrado colpiva e offendeva l’immagine della loro Città, i suoi valori e interessi e la stessa idea di “Porta d’Italia”, lasciando indenni invece quelli di Pistoletto che vive a livelli superiori nel mondo dell’Arte universale e della Cultura.

Così i ventimigliesi hanno elaborato un progetto di sistemazione dell’aiuola e degli spazi circostanti chiedendo un contributo alla Regione.

Pistoletto in uno schizzo avrebbe preferito fosse ridotta e addossata alla collina per essere ammirata dall’alto in dimensione molto minore ma con maggior effetto visivo.

Poi in Regione hanno messo la richiesta in lista d’attesa.

 

2023

 

Fino a quando a Ventimiglia nel 2023 non ha prevalso l’ala iconoclasta della comunità indigena, quella leghista di Neanderthal uscita dalla grotta dei Balzi Rossi a poche centinaia di metri dall’aiuola, con la ruspa al posto della clava.

Il tutto nell’indifferenza generale all’insegna del motto: “Dimenticare Pistoletto”.

Così van le cose a Ventimiglia.