Lunedì 5 Dicembre 2016, ore 11 a Sanremo, Palafiori, Sala Ranuncolo, assemblea pubblica convocata dal sindaco Alberto Biancheri e dedicata alle Associazioni di categoria produttive, oggetto: “Il percorso di partecipazione nella fase delle osservazioni del progetto preliminare di piano urbanistico comunale”.

Tre o quattro persone sono presenti, non di più, praticamente nessuno, un forno, il deserto, il vuoto pneumatico.

Eppure la convocazione era stata pubblicizzata su carta, in tv e su internet, la notizia era stata data attraverso manifesti, locandine e annunci, se ne era scritto nella cronaca locale sui quotidiani dove era comparsa ed era stata ampiamente diffusa e commentata.

Gli atti del P.U.C., tra l’altro, erano stati messi a disposizione del pubblico depositati presso la segreteria comunale fin dal 23 novembre 2016 e quelli in formato digitale erano accessibili con un clic ad albergatori, commercianti, impresari, floricoltori ed a ogni altro produttore e, ovviamente, a tutti i cittadini.

Quattro gatti, proprio quattro di numero, hanno invece risposto all’appello.

Oggi da Mattarella a Renzi, tutti a rallegrarsi per l’ampia partecipazione di ieri alla disfida del referendum e qui a Sanremo, invece, sul più importante atto amministrativo del suo futuro non si presenta nessuno, né imprenditore né cittadino.

Qualcosa vorrà dire, o no?

Se sì, che cosa?

Sanremo legale è ormai del tutto separata da quella reale?

Separata su tutto oppure unicamente sulla politica del territorio? come parrebbe voler dire l’astensione di tre consiglieri di maggioranza mercoledì sera 30 novembre sulla questione outlet “The Mall” in valle Armea.

Una cosa è certa, a Sanremo il cavallo non beve, non perché non ha sete, non perché non sta bene, ma perché è morto.