In questo mese ricorre il centenario della Rivoluzione bolscevica d’Ottobre.

Come Mosca anche Sanremo ne ha conosciuta una, più modesta e diluita in tre successive fasi che vanno dal 2014 al 2017 sempre ad ottobre, ma le analogie con gli eventi di un secolo fa in Russia non si fermano al calendario.

Per esempio anche noi abbiamo avuto un Trockij, ideologo e organizzatore della rivoluzione, espulso ed esiliato, lui però non come deviazionista ma perchè “furbetto del cartellino”.

Nell’ottobre 2014 con la sinistra al potere anche a Sanremo si fa strada l’educazione del popolo come strumento per il suo riscatto e così il 21 ottobre 2014 i post-comunisti mobilitano la cooperativa E.R.I.C.A. di Alba per educare i plebei ignoranti e maleducati.

Il nome del loro precettore è un acronimo nel quale la lettera “E” corrisponde a “Educazione”, mentre le altre lettere sono le iniziali dei termini “Ricerca”, “Informazione” e “Comunicazione Ambientale”.

Benché vanti un poderoso curriculum anche estero e si avvalga di personale altamente qualificato è un po’ l’equivalente del populista e nazionalista “Sasha” Fëdorovič Kerenskij, grande oratore e levatrice della rivoluzione sovietica d’ottobre dalla quale fu tuttavia travolto finendo esule negli Stati Uniti.

A Sanremo il fronte rivoluzionario che stravolgerà il cauto e prudente approccio pedagogico della cooperativa E.R.I.CA ha aperto l’offensiva d’autunno il 29 settembre 2015 quando il Lenin della situazione proclamerà dalla tribuna della Duma cittadina: “Viva la raccolta differenziata porta a porta! Per le nostre latitudini è una grossa novità! La nostra città sarà la prima in Liguria con una popolazione superiore a 15000 abitanti a prevedere il sistema porta a porta spinto come servizio di raccolta differenziata dei propri rifiuti. La raccolta porta a porta è tutto un altro mondo rispetto alla raccolta di tipo stradale e quindi qualsiasi comparazione sia nella tipologia che nel costo sono praticamente improponibili. Un passaggio così critico da una tipologia di raccolta di tipo stradale a un porta a porta è una sorta di rivoluzione.”, e per farlo l’assemblea arruolerà le guardie rosse di “AMAIE Energia e Servizi s.r.l.” con tanto di Contratto di Servizio.

Poco dopo a Sanremo cadranno le teste di molti “furbetti del cartellino” e tra essi anche quella del Trockij della situazione e così il 9 dicembre 2015 la Duma sostituirà le tesi di settembre scritte da lui con quelle di novembre scritte dal suo sostituto, come accadde per Lavrentij Pavlovič Berija nell’ascesa al potere di Stalin.

L’articolo 3 delle nuove tesi bolsceviche sui “Principi fondamentali” proclamerà solennemente, a parole, il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti, ispirati “ai principi fondamentali di uguaglianza, imparzialità, continuità, diritto di scelta, partecipazione, efficacia e efficienza di cui all’allegato 1 alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994 e al rispetto di standard di qualità e efficienza”.

A parole, perché poi nei fatti le guardie rosse della rivoluzione dei rifiuti bastoneranno con multe salatissime chi intendeva esercitare il diritto di scelta, accuseranno di disfattismo chi protestava per la scarsa qualità igienica, estetica ed olfattiva del metodo di raccolta imposto e discrimineranno le situazioni trattando come uguali casi diversi e come diversi casi uguali.

L’articolo 4 delle nuove tesi bolsceviche sugli “Obbiettivi” prometterà al popolo di “curare con attenzione e diligenza le necessità degli utenti, instaurando con gli stessi una comunicazione costante e costruttiva” (lettera d), di “cooperare alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute pubblica”, (lettera e) di “ridurre all’essenziale il posizionamento sul suolo pubblico di contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani” (lettera j), di “assicurare la pulizia del suolo pubblico o soggetto a uso pubblico” (lettera k) e soprattutto di “migliorare il decoro urbano” (lettera l).

A parole perché il libretto delle guardie rosse sacrificherà tutte queste promesse di ecoglasnost e di perestrojka alle esigenze del gosplan comunale e al rispetto del pjatiletka, il piano quinquennale che scadrà il 31 dicembre 2020.

Col risultato che la rivoluzione d’ottobre sanremese finirà in vacca, come quella sovietica, e il Michail Sergeevič Gorbačëv della situazione per salvare il salvabile arriverà il 1° ottobre 2017 proveniente da Ecosavona s.r.l. di Vado Ligure.

La provenienza mi ricorda un passo dell’inchiesta di Sherlock Holmes di qualche anno fa che riproduco.

A proposito di black-list, mentre lui parlava, i report ufficiali del registro società scorrevano sotto le sue dita e confermavano nel dettaglio il quadro descritto dai quotidiani locali.

Si leggeva di Ecosavona s.r.l. in testa alla catena di comando delle discariche, con Geotea S.p.A. sua socia al 70 % assieme ad alcune persone fisiche e controllata, a sua volta, al 50,107% dalla Geotea International s.a. (societè anonime) con sede legale in Lussemburgo, route D'Esch 7/11 ma  a sua volta controllata al 99,99% dalla Geotea Holding Ltd., altra società anonima, con sede nelle Virgin Island e allo 0,01%  dalla European Capital Partners Ltd., anch’essa in quel Paradiso offshore e per il resto dalla holding LBO Italia Investimenti, a sua volta controllata dal Fund Private Equity ECP “V” (Europe Capital Partner) pure lei domiciliata legalmente nel Granducato

Il fatto è che proprio quella mattina sui quotidiani locali era comparsa la notizia di una inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Savona e nel mirino del dottor Ferro erano finite proprio le discariche savonesi del Boscaccio e di Bossarino sospettate di aver evaso il fisco e la cosa intrigava non poco il segugio britannico.”

Ha da venì Baffone!“, l’8 agosto 2014 avevano urlato in Giunta i post-comunisti e lui tre anni dopo è venuto, nel centenario della gloriosa rivoluzione d’ottobre.