E’ frequente che le cronache post sisma registrino fortuiti ritrovamenti e sopravvivenze miracolose, è successo ad Amatrice, ad Haiti, in Iran, in Pakistan e in tanti teatri di questi drammatici eventi sparsi nel mondo.

 

Sanremo anche in questo caso non poteva farsi mancare l’occasione di salire alla ribalta nazionale e così nel TERREMOTO metaforico provocato dall’entrata in vigore del PUC e a 22 giorni dal 30 aprile 2019 data della sua approvazione, può salutare il ritrovamento sensazionale di un manoscritto che Biancheri sperava coperto dalle macerie.

 

Un po’ come l’incunabolo nel convento benedettino del Nome della Rosa, ma sotto forma di una terna di Osservazioni al progetto preliminare di PUC, quelle con i numeri 30 (Grosso Anna Maria), 60 (Mauro Badii) e 130 (Piero Pastorelli e altri) tutte e tre riguardanti il “Piano Casa”, e tutte e tre vettrici di modifiche dichiarate dalla Regione “di carattere sostanziale” e in quanto tali stralciate.

 

Come l’Urlo di Munch e come Guernica di Picasso è un capolavoro anche l’affresco composto da Anna Maria Grosso come “testimonial” dell’angoscia e del dolore di un piccolo universo, quello dei proprietari di edifici che a Sanremo confidavano nella sollecita applicazione delle opportunità e dei benefici offerti dal “Piano Casa” (“risultano presentate circa 200 istanze”, scriveva il dirigente Mauro Badii nell’Osservazione n. 60 presentata il 23 gennaio 2017).

 

Quella di Anna Maria Grosso è una “Via Crucis” iniziata il 23 dicembre 2013 con il deposito dell’istanza per demolire e ricostruire un edificio con passaggio da “non residenziale” a “residenziale”; il 21 luglio 2014 lei depositerà le i integrazioni richiesta dal Comune; ma il 16 ottobre 2015 verrà adottato il progetto preliminare di PUC che all’articolo 26 delle Norme Generali introduce la ghigliottina dei due anni entro i quali tutte le 200 pratiche giacenti devono essere chiuse (cioè entro il 16 ottobre 2017); il 5 luglio 2016 entrerà in vigore la legge regionale n. 13 a introdurre una nuova zeppa costituita dal fatto che la deroga ai piani urbanistici vigenti vale solo fino alla data di adozione del PUC, cioè a Sanremo fino al 16 ottobre 2015; infine il 23 febbraio 2016 poiché Biancheri non dava segni di vita  la signora Anna Maria gli notificava via PEC una diffida minacciando di chiedere l’intervento sostitutivo regionale previsto dalla legge.

 

Dopo 9 mesi di gravidanza il 23 novembre 2016 FINALMENTE Biancheri partorirà il bimestre di osservazioni depositando il PUC approvato l’anno prima e tenuto nel cassetto per un anno e così potrà essere presentata la mitica Osservazione n. 30 che chiede o di eliminare dall’articolo 26 la ghigliottina dei 24 mesi dall’adozione del PUC oppure in subordine di farla decorrere non dall’adozione (16 ottobre 2015) ma dall’approvazione del PUC (che, come sappiamo, avverrà il 30 aprile 2019).

 

Come ogni buon suddito, come ci ha retrocessi Biancheri, anche la nostra “testimonial” titolare di un sacrosanto diritto motiverà la sua supplica (testualmente) con le “note vicende giudiziarie legate all’indagine sull’assenteismo …. si può ad oggi ritenere improbabile ….nei prossimi mesi concludere l’iter di tutte le pratiche ancora in corso al fine di non incorrere nelle more del citati articolo 26 [cioè nella ghigliottina, N.d.r.] delle Norme Generali del PUC, e considerato che la mancata conclusione degli iter progettuali relativi all’applicazione della L.R. n. 49 causerebbe ingenti dalli ai cittadini oltre ad un evidente DANNO ERARIALE causato dalla mancata riscossione degli oneri legati a detti progetti”.

 

Presi dalla vergogna i consiglieri PD Giorgio Trucco e Franco Formaggini, di fronte all’enormità del danno erariale e allo stato d’animo diffuso nel settore immobiliare e edile sanremese, il 16 maggio 2017 con un emendamento in aula tenteranno di metterci una pezza sostituendo il testo delle controdeduzioni all’Osservazione della “testimonial” che, come dicevo all’inizio, è stata stralciata.

 

Una pezza, invece, ce l’ha messa la Regione che in sede di approvazione del PUC ha stabilito “Sono recepiti nel Piano tutti gli interventi presentati al Comune prima dell’approvazione del PUC in conforme applicazione della l.r. n. 49/1997 e s. m. e i., ferme restando le modalità di attuazione previste dall’articolo 8 della stessa legge regionale”.

 

A questo punto  un amico l’altro giorno mi chiedeva quanto potesse essere il DANNO ERARIALE o comunque il MANCATO INTROITO per il Comune in conseguenza della sciagurata vicenda dei “furbetti del cartellino” licenziati per un danno erariale che oscilla tra i 60 € e i 500, e io, memore di quando a Genova dirigevo l’auditing regionale, ho fatto un calcolo mentale su una media, una per l’altra, delle 200 pratiche in giacenza.

 

Azz! Mi sono detto, metti € 500.000 ciascuna tra oneri monetari, valore delle opere a scomputo e delle aree in cessione e anche senza “social housing” escluso dal “Piano Casa”, lo moltiplico per 200 e si arriva alla cifra di 100 milioni oltre ai posti di lavoro,  all’indotto del settore immobiliare e allo stesso turismo.

 

Fate voi.