Amici politicamente alla mia sinistra (faccio un nome per tutti Alessandro Condò) si interrogano su alcuni aspetti sconcertanti nella gestione della Scuola G. Pascoli e ne sottolineano alcuni che sfiorano il perimetro della responsabilità amministrativa per danno erariale.

 

Altri Amici ancora di più alla mia sinistra ((faccio un nome per tutti Luca Lombardi) si preoccupano giustamente del disagio per gli alunni e per le loro famiglie.

 

Poi ce n’è uno di Amico, Alberto Pin, che dopo di lui alla sinistra c’è attappato, che ha colto nel segno, forse perché in Famiglia ha illustri giuristi e giornalisti affermati dai quali qualcosa deve pur aver imparato.

 

Lo scandalo della Pascoli, Amici miei, è anche solamente l’idea di voler sacrificare alla logica bottegaia un bene ambientale dal valore storico, culturale e turistico inestimabile e di farlo con miserabili sotterfugi e sciocchi espedienti.

 

A provare ciò che scrivo chiamo a testimone il mio omonimo Figlio di un mio grande Amico (e soprattutto grande servitore di Sanremo) Luigino Monticone che ha dipinto nel suo libro “Una Stagione lunga cent'anni” un perfetto affresco (che riporto con qualche piccolo ritocco) dell’edificio che si vorrebbe addirittura demolire.

 

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HOTEL VICTORIA

 

Un Hotel "Storico"

 

Uno degli Hotel pionieristici di Sanremo, ma con una vita alberghiera non lunghissima. Era il primo dei grandi Alberghi che si incontravano arrivando in città dalla strada da Genova.

 

Costruito nel 1864, su progetto dell’architetto Giovenale Gastaldi, ricco di saloni di rappresentanza e di un magnifico giardino botanico che scendeva fino al mare (la guida del 1884 del barone tedesco Von Hutter definì il giardino “di straordinaria ricchezza” in fatto di piante rare) ebbe clienti illustri come l’ex ministro Lord John Russel nel 1866 e, prima ancora, nel 1865, l’Imperatore francese Napoleone III che soggiornò al Victoria per un giorno con la moglie.

 

Poi Pensionato del Sacro Cuore

 

Nel tempo subì molte trasformazioni e nel 1907 il Comune autorizzò la ristrutturazione e la conversione in Convento e Pensionato Femminile delle Suore del Sacro Cuore, che già ne erano le proprietarie.

 

Divenne Ospedale di guerra nel 1915, insieme ad altri grandi alberghi di Sanremo dove venivano ricoverati soprattutto i militari intossicati dai gas letali, vista l’aria salubre della nostra zona.

 

Non abbiamo notizie certe circa la sua destinazione durante il ventennio.

 

Fu utilizzato per varie attività, tra le quali le attività sportive della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) termine che fu usato per parecchio tempo anche nel dopoguerra, anche se solo come toponomastica.

 

Negli anni successivi la struttura ospitò a vario titolo, diversi istituti scolastici, tra i quali l’Avviamento, che allora era alternativo alle Medie, Scuole serali o dopolavoristiche.

 

Ospitò anche la Pretura prima che la stessa fosse trasferita nel nuovo Tribunale e sezioni della Corte d’Assise.

 

Con l’insediamento delle Scuole Medie “Giovanni Pascoli” si arriva fino ai giorni nostri.

 

Per le generazioni nate nell’immediato dopoguerra ed anche successivamente, i larghi spazi a sud dell’edificio furono terreno di giochi, gare atletiche e per un certo periodo venne anche allestito un “Teatro delle Palme” dove si eseguivano concerti di musica classica e operistica.”

 

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La Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria il 31 luglio 2006 ha inscritto col n.° di codice 07/00111886 e con la denominazione di “Ex Hotel Vittoria poi Sacro Cuore” il compendio immobiliare (Foglio 45 mappale 738) nell’Elenco degli immobili sottoposti alle disposizioni di tutela della Parte Seconda del D. Lgs. 42/2004 e precisamente dell’art. 12 del Codice dei Beni Ambientali con questa annotazione.

 

Il riferimento all’art. 12 indica l’esistenza di un vincolo “ope legis” gravante sul bene, in quanto appartenente allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro e che sia opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settant’anni. Comunque qualsiasi bene che rientri in detta casistica è sottoposto alle disposizioni di tutela del D. Lgs. 42/2004 del D. Lgs. 42/2004 Parte Seconda, seppur non espressamente riportato negli elenchi, inventari e cataloghi che indicano unicamente i beni fino ad oggi censiti dalla Soprintendenza.

 

Infine, i beni sottoposti alle disposizioni di tutela in base all’art. 12 del D. Lgs. 42/2004 sono INALIENABILI ai sensi dell’art. 54 comma 2 lett. a) del già citato D.Lgs.42/2004 fino alla conclusione del procedimento di verifica dell’interesse culturale.

 

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E giustamente Alberto Pin ha capito che Biancheri con la Variante al PTCP regionale, con il rischio sismico e con le criticità strutturali vorrebbe arrivare a questa verifica con l’obbiettivo di cancellare un pezzo di storia e di paesaggio della Città che aveva affascinato anche Napoleon Le Petit reduce da Plombières.

 

L’unico rimedio sarebbe per il Bakunin “de noantri” un bel decreto come quello di Villa King e del Mercato Annonario; e io concordo con lui.