Povera e nuda vai…”, in passato il Petrarca lo diceva della filosofia, adesso a dirlo della scienza è Covid 19.

Ma attenzione! c’è scienza e pseudoscienza! E lo sappiamo da sempre, perché i ciarlatani, gli stregoni e le fattucchiere hanno accompagnato il percorso dell’uomo fin dall’antichità.  

Però quando all’amo abbocca il singolo e l’esca è a misura d’uomo siamo di fronte a un quasi-reato, mitigato da un “dolus bonus” socialmente innocuo, situazione diversa e molto più pericolosa invece quando la pseudoscienza è una rete nella quale con la globalizzazione cade il mondo intero.

In questo caso la politica e l’economia spostano la linea di demarcazione tra il vero e il falso a loro uso e consumo e la scienza, spogliata dall’una e derubata dall’altra, si ritrova, appunto, povera e nuda e di conseguenza il progresso sociale ed economico globale entra in crisi.

Però attenzione! nel caso di Covid 19 il mantra della crisi che crea opportunità di sviluppo non funziona se non si chiudono prima i laboratori dei falsari e degli impostori e se non si alza un muro a proteggere la scienza, dopo averla rivestita e riccamente dotata.

Vale per la ricerca pura e anche per le sue applicazioni insidiate e corrotte dagli interessi di bassa politica tecnologica in campo industriale e commerciale.

Ma vale soprattutto per evitare che la scienza sia usata dalla politica e dall’economia come arma impropria e corpo contundente da scagliare contro il nemico, o l’avversario o il concorrente.

La saga di Wuhan riassume tutti gli aspetti dell’inquinamento della scienza, compreso il ricorso ad argomenti pseudoscientifici per giustificare scelte politiche peraltro assolutamente legittime e condivisibili come quella di avversare il regime in vigore in Cina e i metodi che adotta.

Non si contano gli studi di genetica molecolare che confermano l’origine naturale del virus SARS-CoV-2 e si moltiplicano i cataloghi di alberi filogenetici che ricostruiscono la sua provenienza non cinese nei vari continenti e stati.

Si tratta di istituzioni scientifiche sparse nel mondo, espressione autorevole e imparziale di università e di centri di ricerca, il loro prodotto è sottoposto a rigoroso controllo paritario che assevera i dati e la tecnica di raccolta, l’assenza di conflitto di interessi e la provenienza e terzietà dei finanziamenti.

Eppure la pseudoscienza appoggia la tesi complottistica dell’origine artificiale del virus e della sua provenienza fortuita o addirittura intenzionale dal laboratorio BSL-4 di Wuhan.

Un altro caso che in questi giorni ha scosso il mondo della politica è quello del ritiro di uno studio pseudoscientifico pubblicato da una storica rivista sull’uso dell’idrossiclorina, e la sua eco si è ampliata perché anche il presidente USA aveva abboccato all’amo.

Quanto all’Italia, Covid 19 ha messo a nudo la povertà pubblica e la ricchezza privata non soltanto della ricerca scientifica specialmente in ambito farmacologico e clinico ospedaliero ma anche con riguardo alle dotazioni tecnologiche sanitarie nazionali.

In queste condizioni non c’è da meravigliarsi che la pseudoscienza prosperi nel mediare messaggi politici, legittimi ma assolutamente soggettivi e discutibili, col risultato di abbassare il livello complessivo dell’Italia che pure vanta scienziati di altissimo valore.

La politica dovrebbe trarre ammaestramento dalla crisi di Covid 19, ma purtroppo è anche lei una pseudopolitica che Petrarca chiama “turba al vil guadagno intesa”, guadagno ridotto all’indennità parlamentare per molti sfaccendati approdati per caso in Parlamento.