Questa notte in pigiama e pantofole e al lume di candela sono andato a sbirciare oltreoceano le segrete cose dei repubblicani in standby e li ho trovati appesi al lungo riconteggio manuale delle schede in Georgia che confermerà la veridicità dei dati elettorali oppure la smentirà.  

Ho capito, in altre parole, che finora negli USA tutti i calcoli si sono basati sui dati di THE EDISON WEBSITE ["Vote Count The NEP provides media organizations with real-time vote results in all 50 states for statewide races, ballot initiatives and House races"] e sul presupposto che fossero accurati e rappresentassero i voti reali, però se il riconteggio manuale e il test “molecolare” della Georgia mostrasse il contrario “significherebbe una frode diffusa in ~ 47 Stati” e tutto passerebbe sotto la lente della Corte Suprema.

“Frode” significa voti stornati e finiti da un’altra parte, magari anche nel cesso (o oltre frontiera nell’Ontario come è successo a Buffalo) e “diffusa” significa che in 28 stati lo storno riguarda l’hardware e il software di Dominion Voting Systems, in altri 10 di Election Systems & Software e per il resto di non meglio precisati Unknown Systems.

Tutto un ambaradam nelle mani di aziende private, Edison compresa, che in un modo o nell’altro fanno parte del grande circo tecnologico Big Tech di Silicon Valley al quale non piace Trump, magari, chissà! per il colore dei capelli.