Nel caso di Trump il sospetto è che il 3 novembre scorso il silicio abbia fatto le veci del piombo che ha ucciso JFK a Dallas e che l’IA, intelligenza artificiale, abbia sostituito il Carcano Mannlicher 91 di Oswald: informatica invece di balistica, algoritmo invece delle tre pallottole da 6,5 mm.

Quando uno entra nell’universo digitale non ha a disposizione il guanto di paraffina che gli fa scoprire la mano assassina, la materia si disgrega in un flusso di dati che il reticolo neuronale di un elaboratore riaggregherà in base alle istruzioni ricevute da un algoritmo elaborato dall’uomo e gran parte di tutto questo può verificarsi senza lasciare alcuna traccia.

È come COVID 19: il coronavirus assassino è tra noi ma non si sa da dove arriva.

Spillover? Laboratorio? Mutazione genica casuale?

Al tavolino da ping pong la politica e l’economia con la racchetta in mano si rimpallano le risposte e ognuna di esse ha dentro di sé un mistero anche quando scopre brandelli di verità perché ne nasconde altrettanti di bugia.

Insomma la pistola fumante sul luogo del delitto scompare nel caso del virus ma anche del bit una volta che l’atto è consumato.

Apple stanotte ha aggiornato da Cupertino il mio i-Phone e perché mai da un cloud anonimo dell’Iperuranio Big Tech non potrebbe partire e subito dopo scomparire nel nulla un determinato input diretto al software di Dominion Voting Systems, di Smartmatic, di Scytl o di qualunque altra macchina digitale compresa una penna scansionatrice delle schede cartacee?

Succede già nel marketing, per esempio è diventato virale il caso di quello che su un social fa le condoglianze a un amico e poi viene bombardato per un mese da imprese di onoranze funebri.

Big Data è come una miniera dalla quale i minatori cinesi e americani, “soci scientifici e industriali ma concorrenti commerciali” grazie agli algoritmi analizzano, estrapolano ed elaborano i flussi di minerale “open source” che viaggia a senso unico da occidente a oriente e confluisce nei “Recommendation Engines” che selezionano le nostre preferenze, i nostri gusti e i nostri orientamenti “da vivi”, compresi quelli a favore di Trump oppure di Biden.

Questo potrebbe spiegare, per esempio, i morti che votano e il maggior numero di voti rispetto alle schede votate e soprattutto i voti all’insaputa.  

Fantasie? Elucubrazioni? Suggestioni paranormali? Può darsi, come quelle di Orwell di settant’anni fa.

Però oggi sempre più gente si guarda intorno rilegge “1984” e lo soprannomina “George il Profeta”.