Uscito dalla nassa carbonara, il prode Tano festeggia lo scampato pericolo e adesso al probabilissimo ballottaggio la mia curiosità si sposta sul trabocchetto che a terziglio il centrodestraunito tenderà al rivale Sismondini per rubargli il posto di sicuro sfidante dell’ex sindaco indegnamente spodestato.

Col “Patto della pasta alla carbonara” i compagni di merende alla prima smazzata avevano fatto il conto senza l’oste e ieri alla quarta smazzata a Roma a Palazzo Spada Tano si è presentato con il POS e ha sparigliato le carte.

 

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La cosa è intrigante perché dopo le firme assassine dal Notaio e le delibere avvelenate in Prefettura i congiurati dovrebbero usare lo strangolamento visto che il pugnale e il veleno non hanno funzionato.

 Sismondini è in affanno perché nel traghettare dalla sponda destra alla sponda sinistra ha imbarcato lupo, capra e cavolo e adesso in mezzo al guado si trova a dover trattare con i tre candidati sindaco Spinosi, Parodi e Panetta non eletti ma, grazie al voto disgiunto, con cifra di lista al di sopra della soglia di sbarramento e sicuri consiglieri.

È come se al ballottaggio il terzetto si trovasse davanti col cappello in mano non uno ma due imbroglioni seriali recidivi perché la Santa Alleanza carbonara non se la passa meglio.

 

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Va sans dire che l’unico è Tano a poter dare garanzie serie al terzetto.

Parlo del ripristino dello “status quo ante” con qualche indispensabile aggiustamento   per la Panetta e parlo dell’espace vitale per gli altri due tribuni della plebe, lei, e dei frontalieri, lui.

Ma il punto che suscita la mia curiosità non è questo ma un altro.

È il tranello che il centrodestraunito tenderà a Sismondini per poter perdere almeno con l’onore delle armi.

Altrimenti farebbe una tragica figura di merda, davvero tragica perché Ventimiglia è Città-simbolo come Lampedusa e Cutro, a Bruxelles ne parlano tutti i giorni con Macron.

Interrogo la mia settantennale esperienza sul campo che mi dice che in casi estremi come questo di solito o il rivale si compra e in questo caso con un bel piatto di pasta alla carbonara in qualche infrastruttura a alto reddito oppure parte un avviso di garanzia perché il bisnonno dell’interessato a New York ai primi Novecento era della “Mano Nera”.

Insomma, sono curioso di vedere come va a finire a Ventimiglia tra le file dei perdenti.