Oggi, sabato 29 aprile 2023, alla scadenza del 15° giorno dalla data del voto, a Ventimiglia il Commissario straordinario ha pubblicato il Manifesto Elettorale con le candidature ufficiali.

La scadenza precedente che doveva avvenire a 30 giorni-data era stata quella del 14 aprile per il deposito delle candidature e per l’esame da parte della sotto-Commissione elettorale.

Tra il 14 e il 29 ci sono 15 giorni, la metà di quelli che separano la “definitività” della candidatura dal giorno del voto.

Per 5 candidati-sindaco la “definitività” è stata immediata al 30° giorno perché la sotto-Commissione non ha avuto nulla da eccepire sul conto sulle decine di autenticatori e sulle migliaia di firme autenticate in calce alla loro candidatura.

Per il sesto candidato invece, il sindaco uscente decaduto in precedenza a causa dello scioglimento del Consiglio comunale, collegio “perfetto” impedito di deliberare le surroghe di 10 suoi membri sul plenum di 17 membri, la “definitività” è arrivata soltanto il 26 aprile con la sentenza n. 4243 della Seconda Sezione del Consiglio di Stato e quindi a 18 giorni dal voto rubandogliene 12 giorni trascorsi da “ricusato” e sotto la spada di Damocle dell’esito dell’appello romano.

 

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Dopo aver fatto decadere il sesto candidato il 13 luglio 2022 rassegnando le proprie dimissioni in simultanea non in Consiglio comunale ma all’Ufficio Protocollo comunale con autentica notarile, ecco che vedo sul Manifesto Elettorale che dei dieci coraggiosi e democratici firmatari sette si ricandidano, 3 sui 6 della sinistra e tutti e 4 del centrodestraunito, uno addirittura si candida a sindaco, Sismondini, in concorrenza con Di Muro, il regista dell’operazione, un ex deputato e Commissario straordinario all’epoca del Partito della Lega, operazione alla quale hanno partecipato tre leghisti carbonari e personaggio che si candida sindaco pure lui.

 

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Il “Candidato Dimezzato” è Tano Scullino, e con lui le sue tre liste che lo supportano, una delle quali costretta addirittura a cambiare il simbolo costringendo la coalizione a ritornare in tipografia con ulteriore perdita di tempo e di danaro.

E questo è l’incipit in versione intemelia del Visconte Dimezzato, il romanzo di Italo Calvino.

Anche qui c’è un Tano “il buono”, Visconte di Ventimiglia “dimezzato”, lui è la sua metà di sinistra separata dalla destra da una palla di cannone dei Turchi, un candidato sindaco che sopporta, tollera, subisce e perdona.

La vita però mi ha insegnato a temere l’ira dei buoni e a non giocare col fuoco, non vorrei che un giorno o l’altro si risvegliasse l’altra metà del Visconte “dimezzato”, quella destra cattiva, perché sarebbero …azzi amari per compari, sicari, carbonari e funzionari, fa anche rima.