Il leghista carbonaro non sa più che pesci prendere dopo la Sentenza del Consiglio di Stato che ha risuscitato Tano Scullino.

Il centrodestraunito ligure non funziona dopo il flop dei decreti regionali che hanno bocciato le varianti del Porto degli Scoglietti, di Trucco e del centro Città.

Così oggi il povero Di Muro si gioca la carta Bucci, sindaco di Genova, città dove è crollato il viadotto autostradale “Morandi” ricostruito in regime commissariale governativo e dove con la “Gronda di Genova” le autostrade dovranno realizzare 13 nuovi viadotti e ampliare gli 11 viadotti autostradali già esistenti.

 

In comune con la passerella “Squarciafichi” un viadotto autostradale può avere soltanto un dettaglio, quando al di sotto scorre un corso d’acqua.

In tutti gli altri casi è come confondere i cavoli con le rape.

Sotto il viadotto autostradale “Morandi” ora “San Giorgio” su un letto di una ventina di metri di larghezza scorre un torrente con una portata media annua di 4,8 metri cubi al secondo.

Invece sotto la passerella “Squarciafichi” scorrerà il fiume Roya che ha un letto di 130 metri, sei volte tanto, e una portata media di 17,6 metri cubi al secondo, quattro volte tanto, che si moltiplicano per 80 e diventano 1355 in caso di piena con 50 anni di tempo di ritorno.

 

Tutto il resto è diverso, sui viadotti autostradali scorre su un piano stradale di 18 metri di larghezza un traffico pesante con carichi eccezionali, sulle passerelle al massimo biciclette.

 

A onor del vero Bucci a Genova progetta anche lui una passerella sul Polcevera, una campata ciclopedonale di qualche decina di metri, anzi la sogna.

Infatti è scaduto anche per lui il regime straordinario commissariale che il Governo ha concesso a Giovanni Toti per il “Morandi”, mentre la Regione lo ha negato a Tano Scullino per la passerella.

Oggi per reggere le palle a Di Muro Bucci verrà a Ventimiglia a raccontarci la fiaba del “Parco del Ponte e il Cerchio Rosso”, il Concorso internazionale di progettazione per il masterplan di rigenerazione del “Quadrante Polcevera” e lo studio di fattibilità del nuovo parco urbano.

È il sogno a occhi aperti di vedere tra una ventina d’anni, se tutto va bene, (dicono i sottotitoli) “Un Cerchio di acciaio, Rosso. Un anello che abbraccia – passando sotto il nuovo Ponte – un territorio di ferro, acqua, cemento e asfalto” dove un microscopico segmento di acciaio scavalca il Polcevera.

Ecco testualmente la fiaba di Bucci e Di Muro: “1. Il Cerchio rosso: una passerella ciclo pedonale intesa come dispositivo di sostenibilità sociale, economico e ambientale, non solo nell’ambito in oggetto ma anche nel resto del quartiere, e che distribuisce l’energia rinnovabile prodotta dall’intero quartiere. Si ipotizzano qui risorse finanziarie di tipo misto pubblico/privato con particolare riferimento alle cooperative di comunità dove i diversi soci membri della cooperativa – che possono anche essere enti pubblici - aderiscono all’impresa volontariamente, in base alle diverse mansioni svolte: ai semplici soci che apportano capitali si affiancano i soci lavoratori che realizzano e gestiscono gli impianti e i soci che fruiscono dei servizi offerti.”

L’alternativa è il progetto che testardamente Tano Scullino ha portato a conclusione, finanziato e pronto all’appalto il 12 aprile 2022 con l’approvazione di quattro Ministeri, dieci Servizi speciali, tre Autorità e Soprintendenza oltre a Regione Liguria e Provincia di Imperia.

Le cose mi piace anche a me dirle guardando negli occhi la gente.