Finalmente con la proclamazione di un sindaco nel ballottaggio, uno vale l’altro, la parola fine scorrerà sullo schermo di Ventimiglia a chiudere la farsa elettorale e il 50 % degli spettatori che ha spento la tv o cambiato canale avrà la possibilità di chiedere giustizia al TAR Liguria nei prossimi trenta giorni.
Dubito lo faccia, l’acquiescenza alla illegalità diffusa è un potente antidoto per chi si fa i cazzi suoi, non occorre andare in farmacia, è nell’aria, lo assumi a piccole dosi col respiro.
La filiera di regime ha funzionato non ostante l’intoppo al Consiglio di Stato sulla ricusazione a Scullino e se anche oggi ce ne fosse stato un altro con Sismondini, si poteva sempre darmi ragione, far annullare le elezioni al TAR e mandare un Commissario straordinario, questa volta domestico.
Ma non è stato necessario.
Come in tutti i regimi anche in questo i gerarchi locali nei prossimi cinque anni, magari anche dieci, si detesteranno ma consapevoli del mestiere della loro Mamma politica si sopporteranno.
Una Mamma che viene a Ventimiglia non per dare ma per prendere voti e acqua, fare affari e cercare complicità nelle privatizzazioni di acqua, gas, sanità e igiene urbana, e che a Roma, a Genova e a Imperia ha saputo costruirsi un cavallo di Troia pieno di bisognosi.