Oggi nel laboratorio politico di Ventimiglia all’insaputa dei ventimigliesi appare sotto il microscopio un “déjà vu” dell’anno scorso, datato 23 giugno 2022 ma presentato come fresco di giornata, attuale e contemporaneo.

Si tratta, l’anno scorso, dell’approvazione in Giunta regionale dell’atto n° 591-2022 sull’accordo di programma “Grimaldi Garden” in variante al PUC comunale e al PTCP regionale.

Procedimento urbanistico che sul versante comunale il Commissario straordinario De Lucia aveva ormai concluso cinque mesi dopo con i poteri surrogatori del Consiglio comunale, precisamente il 1° dicembre 2022 con delibera n. 53 quando aveva preso atto, accettato e recepito tutte le prescrizioni provenienti dalla Regione con tutte le correzioni del caso e aveva lasciato in bianco soltanto lo spazio per la firma del futuro Sindaco in carica che, ovviamente, non avrebbe potuto sostituire.

Però quella che leggiamo oggi su “Sanremonews” con tanto di virgolettati dell’assessore regionale all’urbanistica del micro-Partito “Cambiamo” più che una notizia è un annuncio solenne, dai toni enfatici si direbbe quasi un proclama memorabile da iscrivere negli Annali intemeli.

Dopo quattro anni e mezzo da quel 18 gennaio 2019 quando il Consiglio comunale ha approvato l’accordo e le relative varianti non c’è più nulla di tecnico da inventare e da condividere, tutto è stato definito nei minimi dettagli e, come dicevo, manca soltanto una firma, manca da un anno esatto a domani, quella del neo-sindaco in rappresentanza dell’Ente comunale e poi ognuno dei tre contraenti potrà fare la sua parte.

Se penso alla parte tecnica gestionale che spetta al Comune mi vengono i brividi.

Non per lo schema, che anzi è semplicissimo.

L’accordo di programma è la cornice e il modello, la Regione il cavalletto sul quale si regge il quadro, l’Università coi Giardini Hambury lo sfondo, il pittore è il soggetto attuatore, la Famiglia di S.A.S. il Principe di Monaco, e il Comune è l’assistente con tavolozza e pennelli.

E neanche per i contenuti, che anzi sono normalissime opere, sette private e sette pubbliche, delle quali S.A.S. si impegna subito dopo la firma di Di Muro, a presentare la progettazione esecutiva con tutti gli allegati tecnici con convenzioni, fidejussioni e quant’altro pronti per Conferenze dei Servizi, permessi di costruire, eccetera, eccetera, tutta roba di competenza istruttoria e gestionale esclusiva del Dirigente comunale “Area Tecnica”.

I brividi invece mi vengono guardando la formazione in campo per una questione di esperienza e su questo punto però non vorrei essere frainteso.

L’esperienza è cosa assolutamente diversa dall’istruzione, dalla competenza, dalla professionalità e dalla stessa intelligenza, è una qualità che rende preferibili gli analfabeti esperti.

È l’unicuique suum dell’Osservatore Romano, la consapevolezza dei limiti propri e altrui e l’agire di conseguenza senza invasioni di campo.

Tipo quella di chi giurava sulla inesistenza del progetto definitivo della passerella “Squarciafichi” anche se all’Albo Pretorio era affissa la determina della conclusione positiva della Conferenza dei Servizi decisoria e negava l’esistenza del prestito flessibile per finanziarla anche se era stato approvato dal Consiglio comunale.

Mi dicono che è un leghista carbonaro veterano e che adesso primus inter pares presiede l’Assemblea cittadina a garanzia di tutti.

Il fatto poi che il neo-sindaco mandi a Genova dei tecnici al posto suo, visto che dovrebbe solamente mettere una firma, non vorrei fosse sulla stessa corrente di pensiero, negasse l’operato dei tecnici che per quattro anni e mezzo hanno curato sui tre versanti l’istruttoria e dicesse che per far diventare grande Grimaldi Garden bisogno ricominciare da zero.