Se a Ventimiglia tutte le liste "civiche" intese come "senza simbolo di un Partito" si fossero unite sotto un candidato Sindaco unico sarebbero arrivate al ballottaggio?

I numeri dicono di "NO" se si sommano quelli dei voti ottenuti ma non considerano l'effetto indotto dalla “UNIONE” che va valutato caso per caso e che potrebbe essere un moltiplicatore.

Il segreto è “UNIRSI”, fare la somma in partenza, cosa che i Partiti fanno come "Polo", sinistra, destra o terzo polo e quando si presentano con questa formula la loro coalizione prevale sulle candidature "civiche".

A Ventimiglia Scullino è stato eletto una volta con "Forza Italia" e l'altra da "civico" ma col supporto indispensabile dei Partiti di centrodestra, stessa cosa nel quinquennio precedente per Ioculano con il supporto del centrosinistra.

A Sanremo stessa cosa per Biancheri I°, molto meno per il II° grazie all'effetto "trascinamento" rappresentato dal fatto di trovarsi in carica e libero dal condizionamento del PD nei confronti dello sfidante "civico" Tommasini, cosa che ha trasformato il confronto in una partita tra due "civici".

Scajola senior a Imperia non fa testo, la stirpe lì è imbalsamata da generazioni.

In una ventina di anni la dinamica del consenso nel resto della provincia è cambiata, si è passati dalla iniziale autosufficienza dei "Poli" di Partito alla loro alleanza con i "civici" di area: o sinistra o destra, giocando sulla osmosi da elezioni politiche a elezioni amministrative e viceversa, come ha fatto Biancheri con la Arrigoni che nel 2018 alle politiche ha fatto eleggere la grillina Volpi.

A Sanremo dopo 10 anni di predominio della alleanza in area di sinistra si dovrebbe passare al turno dell’area di destra grazie alla crisi del PD e invece il "centrodestraunito" vuole tornare all'autosufficienza dei Partiti copiando Ventimiglia e abbandonando a sè stessi i "civici" della sua area, come nella Città di confine dove erano addirittura tre, Scullino, Panetta e Parodi.

Medesimo errore del 2014 quando Biancheri lo sfruttò arruolando i fuorusciti da Forza Italia, da UDC e addirittura da Alleanza Nazionale.

La candidatura in pectore del "civico" Mager sta riproducendo la stessa situazione, però a fattori invertiti rispetto ad allora quando il PD era una forza trainante.

Adesso a trainare è il malcontento "civico" di entrambe le aree destra e sinistra nei confronti di tutti indistintamente i Partiti superstiti dopo l'estinzione dei grillini e del PD.

Nel centrodestraunito ci sono alcuni "ducetti" che si sbattono per fare dimenticare il collaborazionismo servile dell’opposizione di centrodestra nell’ultimo quadriennio, vorrebbero rovesciare la clessidra del tempo organizzando simposi commemorativi a tavola per resuscitare personaggi politicamente defunti.

Ma l'elettorato non è più quello del 2014, i "grandi elettori" sono spariti con i professionisti rampanti al tramonto dai cognomi “trainanti” che non trainano più, gli influencer vanno bene per i like commerciali non per convincere la gente, a distanza di molto tempo, dove mettere la croce su schede che non ci sono ancora.

Tra un anno a Sanremo ne vedremo delle belle, come succede oggi a Ventimiglia, se chi ha interessi al fuoco non si rende conto che l’amministrazione comunale è una cosa seria, complicata e sempre più impegnativa e che non può diventare una variabile impazzita lasciata in mano a dei nani che si trastullano con cose più grandi di loro e che fanno bruciare la carne sulla graticola.