Che l’assessore all’ambiente di Ventimiglia, Milena Raco, possedesse la sfera di cristallo nessuno poteva pensarlo prima di leggere la sua giustificazione per essersi disinteressata del disastro “ambientale” che mercoledì sera stava colpendo l’Oasi del Nervia.

Ci fa sapere che lei ha tanto di spiegazione e di alibi con testimoni e PEC al di sopra di ogni sospetto e così si illude di aver risolto un banale quiproquo con unanime comprensione.

Il presidente Floris alle 20,27 le segnala l’accaduto e lei attraverso non meglio precisati “canali competenti” gira immediatamente la segnalazione a “Rivieracqua” la quale (testualmente) “si è attivata egregiamente attraverso il reparto tecnico, procedendo con le opere per la bonifica dell’area interessata, nonché per la ricerca della natura dello sversamento, che da subito è parso essere di natura chimico-industriale".

Cos’altro pretendete da me? sembra dire l’assessore all’ambiente con aria risentita.

Di fronte a una spiegazione del genere i ventimigliesi dovrebbe darsi dei pizzicotti e toccarsi per vedere se ci sono.

È sera, mi trovo verosimilmente a cena con le gambe sotto il tavolo, mi telefona il presidente di un sito naturalistico ambientale per dirmi che da tre ore scorre da un cunicolo che sbocca in argine destro del Nervia un ruscello biancastro puzzolente che ha invaso l’intero specchio d’acqua, io sono assessore all’ambiente di Ventimiglia e che faccio?

Una telefonata.

A chi? Al gestore delle fognature.

Solo la sfera di cristallo, infatti, può avermi detto con certezza che il liquido biancastro scorreva dentro un collettore fognario sigillato gestito da “Rivieracqua”, che il collettore è andato in pressione e che attraverso il “troppo pieno” il collettore ha vomitato in un cunicolo verticale che sbocca direttamente nell’argine del torrente.

La sfera di cristallo mi esclude categoricamente che qualcuno invece per svuotarla possa avere furtivamente infilato in un tombino o in una caditoia delle acque bianche il tubo corrugato flessibile di una di quelle autobotti mignon in uso di chi con la pompa a getto e a spruzzo fa, per esempio, i pavimenti autolivellanti e gli intonaci a misura.

La sfera non mi spiega però il colore che ha quel liquame, un bianco latte di purezza uniforme al 100 % e senza “nuances” merdose e soprattutto ignora l’odore che dovrebbe essere un mix di fognatura e di vernice e invece arriva alle narici come un “Mapei n.° 5” o un “MaxMeyer pour homme”

Ma i ventimigliesi le bevono tutte, anche la storia di ritornare grandi, giovani, belli, ricchi e felici votando Di Muro, e fin qui ci può stare.

Invece, secondo me, non ci può stare perché estremamente pericolosa l’inversione della realtà dentro la testa del loro assessore quando non soltanto “agisce” ma ammette anche di “pensarla” come fosse una operatrice di call-center che da Timișoara vende la pomata miracolosa scoperta e commercializzata a Forcella.

L’inquinamento di un sito naturalistico “ambientale” come quello del Nervia è qualcosa di infinitamente, immensamente e irreparabilmente più grave di uno stupidissimo “malfunzionamento del sistema di controllo” di un collettore fognario, termine ampolloso per indicare un comunissimo “becco d’anatra” o “troppo pieno” fratello maggiore, per le casalinghe, della valvola della pentola a pressione.

La gravità del disastro imponeva all’assessore all’ambiente di lasciare le posate nel piatto e precipitarsi immediatamente sul posto.

Lì avrebbe trovato già presenti Sara Canale assessore all’ambiente e Davide Gibelli sindaco di Camporosso e con loro avrebbe dovuto concordare gli indirizzi politici da impartire ai servizi tecnici con allarme rosso, S.O.S. e iniziative emergenziali ai volontari da prendere con immediatezza senza lasciare che il materiale sciolto nell’acqua precipiti in massa sul fondale per giorni e giorni intonacandolo.

Uno legge che i tecnici di “Rivieracqua” stanno “procedendo con le opere per la bonifica dell’area interessata” e si interroga: “Come? Resuscitando anfibi, pesci, molluschi, rettili e insetti? Spolverando la vegetazione e pettinando gli uccelli palustri?”

I ventimigliesi si consolino, sono arrivati alle comiche e, per gli ambientalisti che l’hanno votata a quel posto, alle tragi-comiche.