I casermoni di edilizia residenziale pubblica in via della Colletta a Arenzano mi ricordano il caso dell’anziana disabile imprigionata per anni all’ultimo piano di un palazzone senza ascensore e quello di una russa, ingegnere, che senza se e senza ma era stata dichiarata decaduta dal TAR Liguria dalla assegnazione di un appartamento.

L’interessata era una brava professionista, ricordo di lei che proprio lì a Arenzano aveva progettato un percorso botanico innovativo nel parco comunale di villa Negrotto Cambiaso che raccoglie piante da tutto il mondo oltre a rivestire un importante ruolo di rappresentanza del Governo della Federazione Russa nel nostro Paese.

Però non è stato questo aspetto che ha attirato la mia attenzione.

 

Mi aveva colpito, invece, la chiarezza e la sintesi della sentenza in merito agli effetti draconiani dell’articolo 75 del rivoluzionario Testo Unico n. 445/2000 sulla documentazione pubblica, una norma che tre anni dopo, tuttora senza esito, il TAR Lecce sottoporrà addirittura alla Consulta per uno scrutinio sulla ragionevolezza, proporzionalità e uguaglianza sostanziale ex articolo 3 della Costituzione.

Guarda caso, mi sono ricordato di tutto questo il medesimi giorno, 14 giugno, ma sei anni dopo il 13 luglio scorso quando sempre il TAR Liguria ha pubblicato la sentenza che annulla gli atti della Regione e del Comune di Ventimiglia per la realizzazione di una media struttura di vendita alimentare a Ventimiglia.

Dal testo trova conferma quanto già era stato notificato il 14 dicembre 2022 al Commissario straordinario, cioè che tra i 53 ricorrenti che chiedevano al TAR l’annullamento ce n’era uno, Franco Ventrella, che si è candidato senza essere eletto nelle elezioni comunali del 15 e 16 maggio 2023 a Ventimiglia e che poi all’esito della proclamazione del 30 maggio e delle surroghe nella formazione della Giunta risultava convalidabile come consigliere comunale.

In vista di ciò l’aspirante aveva protocollato l’8 giugno 2023 una dichiarazione ex articolo 75 del Testo Unico n. 445/2000 che attestava di non avere cause pendenti con Il Comune, evidentemente inveritiera visto che non solo aveva una causa ma addirittura l’aveva vinta.

Dici una bugia alla Pubblica Amministrazione per diventare consigliere comunale? Decadi automaticamente in quel preciso istante dal beneficio che in futuro ti aspettavi dalla bugia, esattamente come è decaduto dall’assegnazione dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica l’ingegnere russo a Arenzano perché anche lei “ci aveva provato”.

 

 

Ma a Ventimiglia con il centrodestraunito ha preso il Potere la Casta dei Bramini che come le tre scimmiette non vede, non parla e non sente.

Allora per i paria ho recuperato la sentenza che dedico a tutte le altre persone perbene che non sono bramini e che come Ventrella sono incappati nell’articolo 75 ma che però a differenza di lui hanno immediatamente perduto diritti, concessioni, bonus, contributi, agevolazioni, sanatorie, condoni, licenze e riconoscimenti, inclusa l’esistenza nella vita sociale, culturale e politica.

Ecco il brano che interessa leggere.

“In base all’art. 75, d.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 la non veridicità di dichiarazione sostitutiva presentata comporta la decadenza dai benefici eventualmente conseguiti senza che tale disposizione lasci margine di discrezionalità alle Amministrazioni (cfr. ad es. CdS 1172/2017).

Considerato che la norma succitata non chiede alcuna valutazione circa il dolo o la grave colpa del dichiarante, ma fa leva sul principio di auto responsabilità; atteso che secondo la giurisprudenza prevalente la ratio della norma è quella di semplificare l’azione amministrativa, facendo leva sul principio di auto responsabilità del dichiarante; considerato che il corollario che deve trarsi da tale constatazione è che la non veridicità di quanto dichiarato rileva sotto un profilo oggettivo e conduce alla decadenza dai benefici ottenuti con l’autodichiarazione non veritiera, indipendentemente da ogni indagine dell’Amministrazione sull’elemento soggettivo del dichiarante, perché non vi sono particolari risvolti sanzionatori in gioco, ma solo le necessità di spedita esecuzione della legge sottese al sistema di semplificazione (cfr. ad es. Tar Lazio12433/2016 e Tar Palermo 1241/2015).”

Non sono certamente il Mahatma Gandhi che difende gli ultimi, i paria di Ventimiglia, però credetemi tutti questi bramini che non parlano, non vedono e non sentono li annegherei nel Gange, pardon! nel Roya.