Tano mi tiene il broncio perché gli ho detto che lui guarda il dito degli effetti collaterali e non la luna della causa che li ha prodotti.

Se non si risale alla fonte si rischia che la maggioranza riduca tutto alla tempesta in un bicchier d’acqua.

Intanto un punto deve essere chiaro: stiamo parlando di una pratica che non appartiene agli organi politici elettivi, nel modo più categorico, assoluto e indiscutibile.

È la pratica di gestione dirigenziale n. 1 del Responsabile dell’Area Amministrativa chiamato a istruire la proposta di deliberazione n. 22 del 19 giugno 2023 con la quale il Consiglio comunale convalida i 16 candidati proclamati eletti dalla Commissione Elettorale Centrale.

Dunque è il Dirigente istruttore il destinatario delle dichiarazioni con le quali i 16 proclamati eletti e poi i loro subentranti per dimissioni (De Leo) o per surroga (Agosta e Raco in questo caso) negano di avere cause pendenti contro il Comune.

Se il Dirigente Area Amministrativa avesse saputo in quel momento che non era vero il contenuto del modulo a firma Franco Ventrella da lui firmato e depositato al n.° 0021382 del Protocollo Generale in data 8 giugno 2023 avrebbe dovuto semplicemente prendere atto della sua perdita del diritto a essere convalidato consigliere comunale perché scattava l’effetto “decadenziale” automatico previsto dall’articolo 75 del Testo Unico 445/2000 sulla documentazione amministrativa.

L’altro effetto, quello penale ex articolo 495 del Codice previsto dall’articolo 76 successivo, era compito di altri, ma sotto il profilo strettamente amministrativo l’autore della dichiarazione inveritiera era elettoralmente morto stecchito e l’atto di morte che il Dirigente gli notificava aveva semplice valore dichiarativo e non costitutivo.

Ma il Dirigente non lo sapeva e nell’insaputa ha firmato e depositato la proposta di delibera con tanto di attestazione di conformità di legge e il Consiglio ha convalidato uno elettoralmente morto.

Quando il Dirigente Area Amministrativa è venuto a conoscenza di aver proposto al Consiglio di convalidare l’elezione a consigliere di un candidato elettoralmente morto deve semplicemente applicare la legge, cioè istruire la pratica per la sua surroga e depositare la proposta di delibera al Consiglio.

Questo perché la morte elettorale opera non “ex nunc” cioè nel momento della scoperta del cadavere ma “ex tunc” cioè dal momento del decesso, ossia ora per allora.

 

Cosa c’entri il Consiglio comunale che è stato convocato in tutto questo è un mistero, la luna è una stupidissima pratica dirigenziale, di esclusiva competenza del Responsabile dell’Area Amministrativa.

Tano invece ha guardato al dito cioè all’intervallo tra il decesso elettorale di Ventrella e la sentenza del 13 luglio 2023 che ne ha fatto scoprire il cadavere elettorale.

Resta da dire del Dirigente che ha depositato l’estemporanea, fantozziana e burlesca proposta di delibera di ripescaggio del morto, sotto il titolo: “Contestazione di causa di incompatibilità a consigliere comunale [ABUSIVO perché decaduto l’8 giugno 2023 ex articolo 75 del TU 445/2000, n.d.r.] ai sensi dell'art. 69 del d. lgs n. 267/2000” che addirittura riporta la norma in questione in grassetto: “Quando SUCCESSIVAMENTE alla elezione SI VERIFICHI qualcuna delle condizioni previste dal presente capo come causa di ineleggibilità ovvero ESISTA AL MOMENTO DELLA ELEZIONE o si verifichi successivamente qualcuna delle condizioni di incompatibilità previste dal presente capo il consiglio di cui l’interessato fa parte gliela contesta.”

Mi chiedo: Ma è lo stesso Dirigente che ora (cioè il 13 luglio 2023) per allora (cioè l’8 giugno 2023), ossia “ex tunc” DEVE semplicemente PRENDERE ATTO con effetto dichiarativo e non costitutivo della decadenza, cioè della morte elettorale oppure è un suo omonimo che confonde tra morte e scoperta del cadavere sostituendo il Segretario Generale con un medium?

Capisco che è un esempio lugubre, ma di fronte a cose che dovrebbero interessare Autorità di vigilanza quanto meno per vederci chiaro sembra di essere nel Regno delle Ombre e non in luna piena.